Forex: cambio Euro/Dollaro in trading range tra 1,1050 e 1,07

Nicola D’Antuono

20 Gennaio 2016 - 06:38

Il cambio EUR/USD si sta muovendo lateralmente in un range compreso tra 1,1050 e 1,0710 da più di un mese. Da stanotte è in corso un timido rialzo in area 1,0950

Forex: cambio Euro/Dollaro in trading range tra 1,1050 e 1,07

Il tasso di cambio Euro/Dollaro continua a muoversi in un contesto di bassa volatilità ormai da oltre un mese, nonostante i mercati finanziari globali siano stati investiti già da qualche settimana da un’ondata di panic selling che ha provocato una forte attività dei trader sui principali asset. I timori di una frenata economica maggiore del previsto in Cina (che in effetti ha mostrato un pil sotto tono al 6,8%, il più basso degli ultimi 25 anni) e il costante crollo dei prezzi del greggio (scesi fino a 28$ al barile), che aumenta le spinte deflazionistiche soprattutto nei paesi occidentali, stanno mettendo a dura prova la capacità di resistenza allo stress degli investitori, che temono forti turbolenze anche nei prossimi mesi.

Tuttavia sul forex il cambio EUR/USD sembra essere al momento immune a questo contesto di alta volatilità, tanto da continuare a mostrare un andamento lateral-ribassista compreso tra 1,1050 e 1,0710 senza evidenziare particolari strappi al rialzo o al ribasso. Il mercato è probabilmente in attesa di conoscere le prossime mosse delle due banche centrali più importanti al mondo, ovvero la FED e la BCE. L’istituto di Washington dovrebbe proseguire la stretta sui tassi di interesse, cominciata a metà dicembre con il primo rialzo dopo 10 anni, ma senza dare alcuna accelerazione all’attuale politica monetaria restrittiva nonostante il significativo miglioramento dell’economia a stelle e strisce.

Ad ogni modo nel 2016 il mercato sconta almeno tre incrementi del tasso di interesse negli Stati Uniti. Per quanto riguarda la BCE, invece, la politica monetaria è da tempo molto accomodante, con tasso di riferimento a zero e quello sui depositi in territorio negativo. Inoltre il piano di quantitative easing è già stato esteso fino a marzo 2017, sebbene l’ammontare non è stato modificato (60 miliardi di euro al mese, ndr). Mario Draghi teme che l’inflazione possa restare intorno allo zero per tanto tempo ancora, per cui potrebbe valutare nuove mosse ultra-espansive (in particolare il rafforzamento del piano di QE).

Ora, però, deve fronteggiare anche il clima di risk off, che ha già provocato una forte discesa dello ZEW tedesco dopo ben tre mesi di aumento. A gennaio l’indice di fiducia delle imprese teutoniche è sceso vistosamente a 10,2 punti dai 16,1 punti del mese precedente. La ripresa economica nell’area euro resta debole e soggetta a notevoli rischi al ribasso. Appare, quindi, probabile un nuovo intervento della BCE, che potrebbe svalutare ancora l’euro.

Sebbene Morgan Stanley ha di recente suggerito un “buy” con target 1,13, il sentiment sul cambio dovrebbe restare negativo da qui ai prossimi mesi con possibile caduta della quotazione fino alla parità. Nel breve-medio periodo il cambio Euro/Dollaro dovrebbe continuare a muoversi in trading range, ma un eventuale breakout (al rialzo o al ribasso) potrebbe generare un boom dei prezzi con escursioni attese anche di 300-500 pip. In caso di rottura dei supporti, il target atteso è compreso tra 1,05 e 1,02, mentre un rally al di sopra della resistenza di 1,1050 potrebbe favorire un movimento positivo fino a 1,13 o anche 1,15.

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