Il Kiwi, meglio noto come il Dollaro Neozelandese (NZD), come molte altre valute ha raggiunto nuovi massimi dopo il lancio del QE3 da parte della Federal Reserve. Inoltre, questa notte sono stati pubblicati i dati sul prodotto interno lordo neozelandese. Ecco, dunque, una carrellata di dati macro sull’economia della Nuova Zelanda e una breve analisi tecnica sulla coppia NZD/USD.
Fattori macroeconomici
Crescita e prodotto interno lordo
Sul fronte domestico, la Reserve Bank of New Zealand prevede un moderato incremento dell’attività economica nei prossimi anni. La crescita è lenta ma solida. Questa notte Statistic New Zealand ha pubblicato i dati relativi al secondo trimestre del Prodotto Interno Lordo: 0.6%, più lento rispetto al primo trimestre, ma superiore alle aspettative degli economisti (0.4%). Tra le cause del rallentamento: un leggero indebolirsi della domanda interna e l’inesorabile outlook avverso delle condizioni economiche globali. Secondo il bollettino di Statistics New Zealand, i maggiori fattori di crescita economica del secondo trimestre sono stati: l’agricoltura (+ 4,7%), il settore delle costruzioni (+ 3.3%), i trasporti (+2.7%) e il settore manifatturiero (+0.8%).
Reserve Bank of New Zealand: politiche economiche
La scorsa settimana la RBNZ ha mantenuto intatto il proprio atteggiamento di politica monetaria lasciando invariato il tasso di base (official cash rate) al 2.50%. Il calo del costo delle materie prime ha allentato le pressioni sull’inflazione che, secondo le aspettative trimestrali della banca centrale, dovrebbe attestarsi attorno al 2% (2.3%) sul medio termine.
Mercato immobiliare
Il mercato immobiliare, come confermano i dati sul PIL è uno dei settori più solidi dell’economia neozelandese. Nel 2012 si sta verificando, infatti, un aumento delle costruzioni (confermato dai dati sui permessi di costruzione) e sta prendendo ritmo la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto dello scorso anno (ad esempio la regione di Canterbury). A livello nazionale aumentano i prezzi degli immobili e la domanda interna (ad agosto le approvazioni di mutui sono aumentate del 30%).
Analisi tecnica NZD/USD
Dopo una fase di rialzo, sembra che il mercato stia cercando una sorta di linea di supporto sullo 0.82. L’hammer relativo alla sessione di martedì suggerisce la vicinanza di questa linea di supporto e per questo la linea dello 0.82 potrebbe rivelarsi interessante. Ad ogni modo, qualsiasi impatto o riflesso potrebbe buttare giù la coppia NZD/USD, dopotutto il Kiwi è generalmente caratterizzato da meno liquidità rispetto al Dollaro Australiano e, per tanto, i movimenti tendono ad essere più veloci che sull’Aussie.
Se la linea dello 0.82 dovesse cedere, potremmo assistere ad una caduta fino in zona 0.80, tuttavia in maniera piuttosto disordinata, dunque entrare short potrebbe non essere la strategia adatta.
Durante le ultime due settimane, infatti, il movimento della coppia è stato piuttosto parabolico, dunque ora una breve fase di consolidamento è più che plausibile. Un break rialzista oltre i massimi di mercoledì potrebbe diventare un segnale di acquisto. Non bisogna dimenticare che la coppia NZD/USD tende sempre, nel tempo, al movimento parabolico, basta dare uno sguardo ai grafici storici per rendersi conto degli improvvisi movimenti di 500 pips alla volta.
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| L’analisi tecnica è una traduzione tratta da DailyForex.com |
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