Questa settimana sono attesi diversi dati macro in grado di influenzare l’andamento del cambio euro/dollaro e del mercato forex in generale. Andiamo a scoprire quali sono
La nuova ottava è iniziata all’insegna degli stress test della BCE sulle banche europee. Complessivamente il sistema bancario continentale è apparso decisamente più solido rispetto a qualche anno fa, grazie alle continue ricapitalizzazioni e ristrutturazioni societarie avvenute dopo la tempesta finanziaria che si è abbattuta sull’area euro tra il 2010 e il 2012. Il dato non è stato comunque un driver importante per l’andamento della moneta unica, che invece ha subito sofferto il deludente risultato registrato a ottobre dall’indice IFO tedesco (ai minimi da dicembre 2012).
Questa settimana sono attesi altri market mover in grado di influenzare significativamente l’andamento del tasso di cambio euro/dollaro, che da solo copre quasi un terzo delle transazioni globali sul mercato valutario. L’appuntamento clou è sicuramente il meeting della Federal Reserve, che dovrebbe azzerare il piano di quantitative easing dagli attuali 15 miliardi di dollari al mese (erano 85 miliardi a fine anno scorso). Tuttavia il mercato non appare sicuro sul proseguimento del tapering, dopo che la scorsa ottava tre esponenti di spicco della FED hanno avanzato l’ipotesi di un dietrofront a seguito del forte aumento dell’instabilità sui mercati azionari.
Agli investitori interessa sapere soprattutto quali sono le tempistiche relative all’aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti, che continuano a restare invariati nel range 0% - 0,25% da fine 2008. Se si osserva l’andamento dei futures sui titoli di stato a stelle e strisce, il mercato sconta il mantenimento del costo del denaro a zero anche per tutto il prossimo anno, dopo che fino a qualche settimana fa veniva prospettato un lieve incremento dei tassi americani nella seconda parte del 2015. In settimana sarà analizzato con attenzione anche il risultato del pil statunitense relativo al terzo trimestre, un altro driver importante per le strategie di politica monetaria della FED.
Nell’area euro c’è invece grande attesa per la pubblicazione del risultato preliminare del tasso di inflazione nell’eurozona, che sarà comunicato venerdì. Un’anticipazione di questo dato avverrà il giorno prima con la comunicazione dell’indice dei prezzi al consumo in Germania. Si tratta di dati macro fondamentali, ai quali l’Eurotower guarderà con grande attenzione per valutare le prossime mosse di politica monetaria. Sempre venerdì è attesa la pubblicazione dei dati sul tasso di disoccupazione nell’eurozona (e chiaramente anche in Italia). Considerata la grande importanza dei market mover in programma, il cambio euro/dollaro dovrebbe registrare un forte aumento della volatilità e quasi certamente un trend direzionale molto marcato.
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