Dopo il crollo di ieri pomeriggio, che aveva trascinato il cross euro/dollaro sotto 1.38 dai top intraday di 1.3975, è avvenuta una pronta ripresa per l’euro e per le borse grazie agli accordi di massima raggiunti ieri a Bruxelles al vertice UE sul rafforzamento del fondo salva-stati a 1.000 miliardi di euro, sulla ricapitalizzazione delle banche e sul taglio vicino al 60% del debito greco. Wall Street ha chiuso in rialzo, così come stamattina i mercati asiatici. Volano i futures europei, in rialzo mediamente del 3,5%, che fanno presagire un’apertura decisamente positiva per le piazze finanziarie europee.
Sul Forex il cross EUR/USD ha cambiato marcia da ieri pomeriggio passando da poco sotto 1.38 a sopra 1.40 (top intraday 1.4014). Ora, se i prezzi riusciranno oggi a chiudere sopra la resistenza della EMA200 giornaliera, è probabile che il trend rialzista possa ulteriormente consolidarsi con obiettivi compresi tra 1.41 e 1.4150 nel giro di una settimana. Per ora non brilla, invece, EUR/JPY, ancora in fase di congestione sul daily chart. Tuttavia, dopo il poderoso recupero di ieri, è probabile che il breakout deciso di area 106.50 possa generare un forte movimento direzionale con primo target a 107.50.
Sul Forex riprende quota anche la sterlina con il cambio GBP/USD tornato in area 1.60 e pronto ormai per tentare il breakout di 1.6038 con l’obiettivo di allungare al rialzo almeno fino a 1.61. Come successo per l’euro, la sterlina sta approfittando della debolezza del dollaro americano che ha anche aggiornato nuovi minimi storici con lo yen a 75.70. L’andamento negativo del biglietto verde sta riportando in auge anche le varie commodity currency. Ad esempio, l’Aussie ha sfiorato 1.0550, mentre USD/CAD è sceso nuovamente sottto la parità. Tra le commdity, invece, resta tonico l’oro in area 1720$: la volatilità è leggermente diminuita, ma è probabile che sia solo un contesto nel quale i prezzi stanno caricando le pile prima di un nuovo allungo rialzista. Il breakout deciso di 1730$ dovrebbe spingere le quotazioni verso 1750$ prima e 1770$ poi. Il petrolio Wti resta in area 92$ al barile, dopo che ieri era sceso fin sotto 90$ al barile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA