Prosegue in un clima di grande euforia la penultima seduta di questa ottava con Wall Street in netto rialzo, ma soprattutto con le borse europee che mostrano guadagni spettacolari che vanno dal +5% dell’indice Dax di Francoforte al +5,9% della borsa di Parigi. In grande spolvero le banche grazie all’accordo di massima raggiunto ieri a Bruxelles per la soluzione della crisi della zona euro. Gli investitori sembrano aver apprezzato molto gli ultimi sforzi dei policy maker europei, sebbene fino all’ultimo c’è stata grande incertezza sull’esito dell’incontro. Per quanto riguarda i dati macroeconomici americani pubblicati questo pomeriggio, il Pil relativo al terzo trimestre è risultato pari al 2,5% (stime a +2,4%), mentre i sussidi per la disoccupazione sono scesi a 402mila (stime a 400mila).
Sul Forex l’euro ha messo il turbo contro le majors. In particolare il cross EUR/USD ha sfiorato addirittura 1.4150 (massimo intraday 1.4145), mentre EUR/JPY – che ha definitivamente superato 106.50 – si è spinto fino a 107.35, a pochi passi dalla target zone di area 107.50. La candela daily in formazione su euro/dollaro è davvero importante e segnala la grande forza del cambio che ora potrebbe ambire a livelli fino a qualche settimana fa impossibili da immaginare. I prezzi, infatti, dovrebbero proseguire senza grossi intoppi questa loro corsa al rialzo fino a 1.4250, nonostante l’aumento della volatilità di brevissimo periodo. Il cambio euro/yen, invece, oltre a raggiungere 107.50, potrebbe spingersi almeno fino a 108 – 108.50.
Sul Forex si è un po’ fermata la corsa della sterlina che contro il dollaro ha comunque raggiunto un top intraday a 1.6082. Ancora nuovi minimi storici, invece, per il cambio USD/JPY che è sceso fino a 75.65 su livelli che difficilmente piaceranno ai policy makers nipponici. Spettacolare rialzo anche per le commodity currency contro il biglietto verde: l’Aussie (AUD/USD) ha sfiorato 1.07, il Kiwi (NZD/USD) ha raggiunto 0.8190, mentre il Loonie (USD/CAD) è sceso fino a 0.9915.
Tra le commodity continua il rialzo dell’oro che ha superato 1730$ l’oncia, con i prezzi sempre più diretti verso 1750$ prima e 1770$ poi. Fa ancora meglio l’argento, che ha sfiorato 34.5$ l’oncia. Acquisti anche sul petrolio Wti, che è tornato sopra 93$ al barile: in caso di breakout di 94.5$/bl è possibile una salita fino a 96$ prima e 98$ poi nei prossimi giorni.
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