Il presidente del fondo salva-stati europeo (EFSF), Klaus Regling, ha affermato che l’Italia può chiedere gli aiuti finanziari in qualsiasi momento se vuole. Nel frattempo il fondo, attualmente con una dotazione effettiva compresa tra i 250 e i 300 miliardi di euro, considerando il denaro già impegnato per Grecia, Portogallo e Irlanda, è alla ricerca di nuove modalità per aumentare le risorse a 1.000 miliardi di euro come sancito nell’ultima riunione di fine ottobre del Consiglio europeo.
Gli investitori stranieri ricchi di riserve di valute come la Cina e la Russia hanno però fatto un passo indietro: Pechino e gli altri big asiatici hanno diminuito il loro interesse, scoraggiati dall’instabilità politica attuale di Grecia e Italia; Mosca ha dichiarato di non voler investire nel fondo, in quanto non riesce a comprenderne il funzionamento. Tra l’altro tecnicamente l’EFSF non intende raccogliere denaro, bensì aprire linee di credito in caso di effettiva necessità.
Intanto ieri clamorosa gaffe dell’agenzia di rating S&P sulla Francia. Secondo Il Sole 24 Ore, ieri pomeriggio sarebbe apparso un messaggio sugli schermi dei trader clienti dell’agenzia che indicava il declassamento della Francia. Pochi minuti dopo è arrivata la smentita con un comunicato nel quale veniva evidenziato che si trattava di un “errore tecnico”. S&P ribadiva il mantenimento della tripla A della Francia con outlook stabile. Tuttavia, al di là del “giallo” della tripla A della Francia, lo spread tra i titoli decennali francesi e i pari durata tedeschi continua a salire: ieri il differenziale ha toccato i 170 punti, mentre un anno fa il valore era 45, quest’estate 80.
Sul Forex l’euro resta ampiamente sopra 1.36 contro dollaro e anzi sta cercando di scardinare l’area di resistenza posta a 1.3650. Ieri la chiusura positiva di Wall Street (Dow Jones +0,96%) ha fatto diminuire la percezione del rischio di brevissimo periodo e ciò ha facilitato il rimbalzo della valuta europea contro le majors. In caso di breakout di questi livelli, i prezzi potrebbero allungare addirittura fino a 1.37 prima e 1.3750 poi. Attenzione anche a EUR/JPY in fase laterale sul chart a 60 minuti: in caso di rottura al rialzo della resistenza di 105.70-80 è probabile un ulteriore allungo fino a 106 prima e 106.50 poi. In ripresa anche la sterlina: il cable è tornato in area 1.5930.
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