Forex & CFD: Euro/Dollaro, ostacolo a 1.3950. Petrolio mette il turbo

Nicola D’Antuono

25 Ottobre 2011 - 09:04

Forex & CFD: Euro/Dollaro, ostacolo a 1.3950. Petrolio mette il turbo

Wall Street ha chiuso ieri la seduta in rialzo con il Dow Jones in salita dello 0,9%. Bene anche le borse europee, mentre stamattina il Nikkei giapponese ha chiuso con un calo dello 0,92%. In attesa di un paio di importanti dati macroeconomici negli Stati Uniti, come l’indice C/Shiller dei prezzi delle case e l’indice di fiducia dei consumatori, sul Forex stiamo assistendo ancora a un buon andamento dell’euro e a una decisa debolezza del biglietto verde. In un report di Merrill Lynch viene avanzata la possibilità di un nuovo downgrade per gli Stati Uniti, che hanno già assaggiato la scure di S&P, questa volta da parte di Moody’s e Fitch soprattutto se il Congresso USA non raggiungerà un accordo per la diminuzione del disavanzo nel lungo periodo. Sul Forex EUR/USD è stato nuovamente respinto poco dopo aver superato area 1.3950. Al momento abbiamo un doppio massimo sul chart a 60 minuti grande quanto una casa, che dovrebbe mantenere le quotazioni sotto 1.39 nelle prossime ore soprattutto se le borse europee dovessero muoversi in territorio negativo (i futures hanno aperto in ribasso). In fase laterale, invece, il cambio EUR/JPY che quota attualmente in area 105.70. Qui i livelli chiave per il breakout esplosivo sono 106.50 (al rialzo) e 104.75 (al ribasso). Sul Forex troviamo in difficoltà la sterlina nel superare area 1.6 contro dollaro, mentre per il momento USD/JPY riesce a tenere il supporto di area 76.

Tra le commodity, oggi facilmente tradabili grazie ai nuovi strumenti finanziari derivati CFD (contract for difference), non si ferma la corsa del petrolio Wti che sembra essere entrato nel mirino degli speculatori dopo l’exploit di ieri (+4,7%) accompagnato da volumi altissimi. Le quotazioni sono volate sopra 92$ al barile, andando per la prima volta dal 2008 in backwardation. Basta osservare il future per consegna dicembre con un valore superiore di 35 cents rispetto alla scadenza prossima di gennaio 2012. Dunque, anche il petrolio Wti abbandona la struttura in contango (che segnala scarsa disponibilità di offerta) allineandosi maggiormente ai movimenti del Brent. Tuttavia, il premio del greggio europeo sul Wti (spread) resta a quasi 20$ al barile, anche se ai minimi da fine luglio.

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