Dai verbali dell’ultimo meeting della FED emerge un quadro decisamente diverso rispetto a quello dipinto negli ultimi tempi da analisti finanziari e investitori. L’istituto monetario di Washington non sembrerebbe affatto pronto ad aumentare i tassi di interesse, come invece ormai davano per scontato gran parte degli investitori internazionali. Inoltre, la riduzione del piano di stimoli monetari potrebbe avvenire più lentamente rispetto alle attese. Ben Bernanke ha utilizzato toni da colomba durante la lettura dei verbali di ieri sera.
Il numero uno della FED ha allontanato l’ipotesi di aumento dei tassi di interesse e di riduzione del piano di acquisto dei titoli di stato da 85 miliardi di dollari al mese (il cosiddetto “quantitative easing”). In questo modo ha rilanciato le ambizioni di Wall Street, ridato serenità al mercato dei bond e messo al tappetto il dollaro americano. Sul forex il tasso di cambio euro-dollaro ha messo il turbo, salendo fino a 1,3206 sui massimi delle ultime tre settimane.
Solo due giorni fa la view sul cross euro-dollaro era decisamente negativa, dopo che i prezzi avevano perforato quota 1,28 spingendosi sui minimi degli ultimi tre mesi a 1,2755. Il rimbalzo da questi livelli di supporto è stato spettacolare, tanto che in appena due giorni il cambio euro-dollaro ha già guadagnato il 3%. Dopo il boom tra ieri sera e l’inizio delle contrattazioni in Asia, il cross Eur-Usd ha iniziato a correggere il tiro scendendo fino in area 1,3070. La view ora è molto positiva, a meno che non avvenga nuovamente una chiusura giornaliera sotto 1,30.
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