Il buon momento del dollaro australiano sta spingendo molti trader ad aumentare la propria esposizione long su questa valuta, letteralmente messa k.o. tra aprile e agosto dalle mosse della Reserve Bank of Australia che ha iniziato a tagliare i tassi di interesse fino al 2,5%, il livello più basso dal 1960. Dopo aver toccato un bottom in area 0,8850 a inizio agosto, il tasso di cambio Aud-Usd ha iniziato a risalire la china tornando fin sopra 0,95 sui livelli più alti degli ultimi tre mesi. L’Aussie sta ora sperimentando un pullback con bassa volatilità, ma in molti sono pronti a scommettere sul proseguimento del bullish trend nelle prossime settimane.
Dopo aver sofferto il continuo taglio dei tassi della RBA (da novembre 2011 a oggi i tassi sono passati dal 4,75% al 2,5%), il rallentamento della Cina e il crollo dei prezzi di alcune commodity, l’Australia è pronta a ripartire e a confermare il proprio status di paese con rating AAA apportando alcuni cambiamenti strutturali alla propria economia, negli ultimi anni diventata troppo dipendente dall’industria mineraria e dall’economia cinese. Sul forex il cambio Aud-Usd sta beneficiando del rinvio del tapering e del miglioramento dei dati macro cinesi, dopo che ieri il dato preliminare dell’indice Pmi manifatturiero Hsbc a settembre ha evidenziato una crescita superiore alle attese.
Sul forex l’Aussie quota attualmente poco sopra 0,94, ma sembra pronto a un nuovo assalto alle resistenze di breve periodo poste tra 0,95 e 0,9530. Tuttavia, se i prezzi dovessero tornare con decisione sotto 0,93 - 0,9280, l’Aussie rischierebbe di perdere il momentum necessario per tentare fondamentali attacchi alle resistenze di breve termine. In ogni caso, se dovesse avvenire il breakout dei top di periodo, il cambio dovrebbe salire fino in area 0,96 - 0,9650. Difficile rivedere la partità entro quest’anno, mentre appare più probabile una fase di consolidamento tra 0,96 e 0,92.
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