Fmi: BCE deve attuare il QE se l’inflazione non risale. Tagliate stime sul pil dell’Italia

Nicola D’Antuono

8 Ottobre 2014 - 07:00

Il Fmi ha tagliato le stime di crescita globale, in particolare nell’area euro (Italia su tutte). L’istituto esorta poi la BCE a comprare titoli di stato per far rialzare l’inflazione

Fmi: BCE deve attuare il QE se l’inflazione non risale. Tagliate stime sul pil dell’Italia

Il Fondo Monetario Internazionale ha pubblicato le nuove stime sull’andamento del pil e dell’inflazione nelle principali aree economiche mondiali, concentrandosi particolarmente sulla delicata situazione europea a seguito dei recenti dati macroeconomici tedeschi poco incoraggianti. Secondo gli esperti dell’istituto monetario di Washington, la BCE deve essere pronta a lanciare nuove misure di stimolo monetario se il tasso di inflazione non dovesse risalire la china in tempi brevi. Il Fmi ritiene che l’Eurotower debba considerare senza indugi il piano di quantitative easing, acquistando quindi anche i titoli di stato per riportare il livello dei prezzi al consumo su valori più ragionevoli.

Nel suo Rapporto economico mondiale, il Fmi ricorda che comunque la BCE ha già attuato misure monetarie significative a giugno e settembre. Tuttavia, se ciò non dovesse bastare per allontanare il tasso di inflazione dallo zero, dovranno essere prese in considerazione allentamenti monetari più forti che includano anche i titoli di stato. Ad ogni modo i tecnici di Washington si aspettano un graduale miglioramento dell’inflazione nell’eurozona nei prossimi anni: quest’anno è attesa a +0,5%, nel 2015 a +0,9%. Per quanto riguarda le stime di crescita globale per l’anno in corso, il Fmi ha effettuato un taglio a +3,3% da +3,4% (stima di luglio).

Secondo il Fmi la ripresa economica mondiale è “mediocre” ed “incerta”. Nel 2015 l’asticella sul pil globale salirà a +3,8%, ma comunque meno del +4% stimato tre mesi fa. Per l’eurozona le prospettive non sono molto rosee, a causa della revisione al ribasso delle stime di crescita per Francia e Germania. Nel 2014 l’area euro dovrebbe crescere dello 0,8%, anziché dell’1,1%, mentre il prossimo anno dell’1,3% (e non più dell’1,5%). Aumentata, invece, la stima sul pil degli USA a +2,2% per il 2014 (da +1,7%), mentre nel 2015 la crescita attesa è del 3,1%. Giù le previsioni sull’Italia: -0,2% quest’anno (da +0,3%) e +0,8% nel 2015 (da +1,1%). Preoccupanti le dinamiche del debito pubblico della Penisola: 136,7% del pil nel 2014 dal 132,5% del 2013.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it