Anche gli scontrini diventano "scaricabili", ovvero, si potranno detrarre dalle tasse. Un emendamento, il "contrasto di interessi", proposto dal PD, che introduce una novità molto importante in ambito fiscale e che farà sì che tutti i contribuenti diventino a loro volta dei piccoli esattori, richiedendo ed esigendo, come già dovrebbe essere, lo scontrino o la ricevuta fiscale.
In cosa consiste il contrasto di interessi e quali sono i vantaggi?
Presentando allo Stato nelle dichiarazioni dei redditi gli scontrini fiscali, infatti, i contribuenti potranno ottenere una riduzione delle tasse. Una manovra anti-evasione, questa, che senz’altro rientrerebbe tra le migliori finora formulate, proprio perché incentiverebbero i contribuenti a trattare lo scontrino fiscale come un "bene prezioso" e perciò a combattere, nel loro piccolo, l’evasione fiscale.
Non a caso si chiama "contrasto di interessi", proprio perché la tendenza all’evasione del venditore e la tendenza a beneficiare dal comunicare la transazione al Fisco da parte del compratore, diventano due interessi nettamente in contrasto, naturalmente a favore del compratore.
Effettivamente oggi il contribuente non riceve alcun vantaggio nel chiedere uno scontrino o una ricevuta fiscale, e molto frequentemente non viene neppure richiesto, soprattutto in caso di sconto. Ne consegue dunque una riduzione del gettito fiscale e un incentivo all’evasione. Attraverso il contrasto di interessi, invece, si otterrebbe uno scambio di beni e servizi: il contribuente non solo consentirebbe di allontanare il rischio evasione dell’altra parte interessata, ma potrà anche trarre beneficio attraverso la detrazione dalle tasse.
L’emendamento proposto dal PD e presentato dal relatore Giuliano Barbolini ora verrà chiamato a un esame attento del governo che dovrà operare in ambito legislativo per stabilire la normativa del contrasto di interessi, che sarà comunque "selettivo" e focalizzato "con particolare riguardo nelle aree maggiormente esposte al mancato rispetto dell’obbligazione tributaria".
Tale sistema è già peraltro in vigore in molti Paesi, come negli Stati Uniti o in Brasile, in cui sugli scontrini fiscali ci sono perfino delle "lotterie", dove i contribuenti hanno la possibilità di vincere premi offerti dallo Stato e sovvenzionati dalle maggiori entrate che derivano dall’emissione degli scontrini fiscali.
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