Anche le spese telefoniche saranno sotto controllo del Fisco, nel 2013, entrando nel "cervellone" dell’Anagrafe tributaria. Non solo redditi e spese dei contribuenti, dunque, ma anche le spese telefoniche saranno al vaglio del Fisco, che avrà il compito di controllare i costi e le spese sostenute dagli utenti relative alla comunicazione telefonica.
Modalità e finalità del telefonometro
Qualcuno lo ha già ribattezzato "telefonometro", perché anche questo ulteriore strumento di controllo ha come principale finalità quella di combattere l’evasione fiscale: il controllo riguarderà anche le utenze telefoniche domestiche.
Questo nuovo strumento interessa prevalentemente gli operatori di telefonia, che avranno l’obbligo di comunicare al Fisco i contratti aziendali, così come quelli che interessano i privati cittadini, e più nel dettaglio:
- telefonia fissa;
- telefonia mobile;
- dispositivi satellitari;
- utenze domestiche;
- utenze a uso pubblico;
- contratti "business".
Le informazioni andranno ad arricchire l’archivio dell’Anagrafe tributaria, così come ha stabilito il Provvedimento 2012/10563, approvato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate.
Dal 2013 la comunicazione di tali dati dovrà essere inviata entro il 30 aprile tramite il servizio telematico Entratel. Infatti, per ciò che concerne i dati relativi al 2011, la scadenza era stata fissata al 30 settembre ed è quindi già passata. Con l’entrata a regime di questo provvedimento, invece, la scadenza per l’invio dei dati relativi all’anno solare precedente, sarà sempre il 30 aprile.
Le informazioni da inviare coinvolgono principalmente i consumi fatturati e il credito acquistato.
Lo scopo principale di questa procedura servirà per l’appunto a monitorare il tenore di vita dei contribuenti italiani e controllare se le loro spese corrispondano eccedano quanto dichiarino o corrispondano effettivamente al tenore di vita dichiarato.
Le misure a tutela della privacy
Per ciò che concerne la privacy dei cittadini, il Garante ha lavorato in modo che i dati raccolti nell’archivio dell’Anagrafe tributaria vengano utilizzati previa autorizzazione, ma anche attraverso misure che mirino a rispettare la sicurezza e la privacy dei contribuenti italiani. Il provvedimento direttoriale stesso spiega che i dati verranno ordinati e raccolti "al fine della valutazione della capacità contributiva, nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali dei contribuenti", e il loro utilizzo sarà ridotto "al minimo, mediante analisi eseguite in modo anonimo, e identificando i contribuenti, secondo un principio di necessità, solo nel caso di esecuzione dei controlli fiscali".
Le misure di sicurezza riguarderanno prevalentemente il controllo degli accessi al sistema e le misure cifrate e crittografate degli archivi. A tal proposito l’Agenzia delle Entrate fa un’ulteriore precisazione sulle misure di garanzia, che verranno assicurate "da misure che prevedono un sistema di autorizzazione per gli accessi e di conservazione di copie di sicurezza per il tempo necessario all’espletamento del controllo fiscale".
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