Finlandia: le ragioni del crollo

Ivan Pasquariello

10 Settembre 2012 - 00:22

Finlandia: le ragioni del crollo

La Finlandia sta pagando duramente gli sforzi richiesti alle nazioni dell’eurozona per attuare il piano di salvataggio dei membri in difficoltà. Quali sono le ragioni del crollo finlandese?

Il crollo di Nokia

Tra le tante cause di questa battuta d’arresto va sicuramente citato il crollo di Nokia, la cui quota sul PIL finlandese è arrivata a ridursi fino a rappresentare un ottavo di quella posseduta quando l’azienda telefonica era al vertice.

Ma ci sono altre preoccupazioni: anche industrie pilastro come quelle della carta e del legno hanno fatto male negli ultimi tempi. La Bank of Finland attribuisce il crollo nelle esportazioni a un calo della competitività, causato da un aumento del 20% nei costi unitari del lavoro negli ultimi 5 anni.

Ocse: prospettive buie

A peggiorare lo scenario arrivano le prospettive a lungo termine. Secondo un rapporto dell’Ocse il PIL finlandese salirà solamente dell’1,7% tra il 2016 e il 2030.

IL governo di coalizione al potere da metà dello scorso anno, guidato dal primo ministro conservatore Jyrki Katainen ha adottato misure volte a migliorare il saldo strutturale di bilancio del 2% del PIL nel 2015.

La stretta fiscale sarà particolarmente marcata dal prossimo anno, con un’imposta sul valore aggiunto sui consumi in aumento di un punto percentuale.
Ma anche con questo piano di austerità , il ministero delle finanze calcola che c’è un divario di sostenibilità pari al 3,5% del PIL per anno, che dovrà essere colmato per rimettere le finanze pubbliche finlandesi su binari sicuri.

Le soluzioni possibili

Oltre al piano di asuterità la Finlandia avrà bisogni di mettere in moto altre riforme. L’età minima per il pensionamento va alzata, insieme a un miglioramento nella produttività dei servizi pubblici, come ha specificato nel suo rapporto l’Ocse.

Il governo si sta cominciando a muovere nella giusta direzione. E nonostante la reticenza dimostrata verso i piani di salvataggio, l’opinione pubblica continua a favorire l’euro, sostenuta da affaristi e sindacati.

Il perchè è ben spiegato da Teija Tiilikainen, capo dell’istituto finlandese per gli affari esteri, che sottolinea come il legame della Finlandia con l’euro abbia permesso al paese di fornire un baluardo contro la Russia, ancora oggi principale partner commerciale.

Lo scarso entuasiasmo mostrato dalla Finlandia verso il piano di salvataggio dell’UE, fornisce una dimensione di quanto imponente sia lo sforzo richiesto a ciascun membro dell’eurozona per salvare gli altri. Uno sforzo che oggi affligge molti dei paesi del nord Europa.

Questo è uno dei motivi per cui l’umore positivo dei mercati riguardo alla crisi dell’euro difficilemente potrà resistere in autunno.

Traduzione e adattamento per Forexinfo.it a cura di Ivan Pasquariello - Fonte: The Economist
Titolo Originale: Finland and the euro crisis
Northern gripes

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