Financial Times: “Il giornale di carta deriverà dal web”. Ecco le fasi dell’addio a Gutenberg

Marta Panicucci

19 Ottobre 2013 - 17:00

Il direttore Lionel Barber detta, con una lettera ai dipendenti, la nuova linea editoriale del Financial Times che punterà tutto sul web. Con buona pace di Gutenberg.

Financial Times: “Il giornale di carta deriverà dal web”. Ecco le fasi dell’addio a Gutenberg

Il direttore del Financial Times Lionel Barber non usa mezzi termini nel decretare il tramonto del giornale di carta. Il modello di produzione delle notizie "stile 1970 è morto", sentenzia.

Le innovazioni tecnologiche, i numeri sugli acquisti in edicola e gli abbonamenti on line parlano chiaro: "il giornale di carta deriverà dal web, e non più viceversa", con buona pace di Gutenberg.

Per dettare la nuova linea editoriale e informare giornalisti e redattori sui cambiamenti del lavoro redazionale, Lionel Barber ha scritto una lettera ai dipendenti del Financial Times.

Ecco di seguito la traduzione della lettera del direttore.

Siamo ormai pronti a fare un passo avanti nella nostra strategia “digital first”. Si tratta di un’opportunità entusiasmante ma anche impegnativa per tutti i giornalisti del il Financial Times. Significa cambiamenti nelle pratiche di lavoro, un ulteriore spostamento di risorse vero ft.com e un significativo rimodellamento del giornale.

Il nostro piano è quello di lanciare un’unica edizione, un prodotto di stampa globale nella prima metà del 2014. Il nuovo FT verrà ridisegnato e aggiornato per riflettere i gusti moderni e le abitudini di lettura. Esso continuerà a trasudare autorità e qualità, offrendo una potente combinazione di parole, immagini e dati per spiegare i più importanti fatti del giorno.

Il nuovo FT sarà un giornale migliore per soddisfare i bisogni del presente. Rimarrà una parte vitale del nostro business, contribuendo significativamente grazie alla pubblicità e ai ricavi derivanti dalla nostra alta diffusione. Ma, soprattutto, sarà un prodotto diverso e più facilmente fruibile. I cambiamenti avranno un impatto sulla struttura della redazione e sul modo in cui facciamo il nostro giornalismo.

Ecco alcune indicazioni:
In primo luogo, lo stile anni settanta nei processi di pubblicazione –che modificava varie volte le edizioni nel corso della notte- è ormai morto. In futuro, il nostro giornale di carta deriverà dall’offerta del web - non viceversa. Il nuovo FT sarà prodotto da un piccolo team – stampa che lavorerà al fianco di un grande team di produzione web integrato.

In secondo luogo, la struttura della nostra singola edizione programmata, un giornale composto da una singola edizione che richiederà pochi cambiamenti serali e uno standard di pagina più schematico.

Conserveremo la nostra flessibilità producendo un’edizione su misura per il Regno Unito con pagine di news sul Regno Unito. Il nostro principale sforzo di progettazione si concentrerà sulle "pagine show" con accompagnamento di ricchi dati e grafici.

In terzo luogo, i nostri redattori e giornalisti andranno oltre le semplici news, raccogliendo le informazioni direttamente nel contesto di riferimento e rimanendo fedeli agli scopi di un giornalismo originale e investigativo.

I redattori avranno bisogno di fare più pre-pianificazione e intelligente organizzazione di stampa e online. Ciò richiede un cambiamento di mentalità per editori e giornalisti, ma è assolutamente la strada giusta da seguire nell’era digitale.

Nel complesso, questi cambiamenti significano che gran parte del giornale sarà pre-progettato e fabbricato. I giornalisti pubblicheranno storie per soddisfare le ore di massimo ascolto sul web invece che per i vecchi termini di stampa. Il processo sarà simile a un palinsesto. Precedentemente programmavamo le notizie intorno alla pagina lay-out, adesso adotteremo un approccio in stile “bollettino di notizie”.

Infine, i cambiamenti nella produzione di richiederanno ulteriori cambiamenti nei metodi di lavoro. Capisco che questa sarà una sfida per quelli che sono soliti lavorare fino a tarda sera. Ma, mentre ci muoviamo verso la prossima fase di “digital first”, i colleghi hanno bisogno di fare scelte consapevoli sulla loro carriera sia presso il FT che altrove.

Avremo bisogno di spostare più risorse dalla tarda sera al giorno e dal pomeriggio alla mattina, in particolare a Londra. La produzione giornalistica si concentrerà sul digitale. Online, ci concentreremo su un’aggregazione intelligente di contenuti provenienti dai nostri giornalisti e da terzi. Tuttavia, l’enfasi online sarà sugli articoli, piuttosto che sulle pagine della sezione.

Il giornalismo del FT deve adattarsi ulteriormente ad un mondo in cui i giornalisti e i commentatori conversano con i lettori. Il nostro obiettivo deve essere quello di approfondire l’impegno per incontrare le esigenze dei lettori e comunque e fare in modo che essi che si rivolgano a noi per le ultime notizie e per le analisi di qualità . “FastFT”, una delle nostre innovazioni di maggior successo di quest’anno, ha mostrato la nostra determinazione a fare proprio questo. Ma altre novità sono in arrivo.

Il nostro approccio al giornale e a ft.com è una logica estensione dei cambiamenti che abbiamo fatto in redazione negli ultimi dieci anni e più. Grazie a questi cambiamenti, il FT si è affermato come pioniere nei media moderni.

Abbiamo trasformato il nostro modello di business, facendo pagare con successo i contenuti e costruendo un business globale di sottoscrizione. L’anno scorso, i nostri abbonamenti online hanno superato la nostra circolazione di stampa per la prima volta.

Oggi abbiamo più di 100.000 abbonamenti digitali in più rispetto alle vendite di stampa.
Non è il momento di fermarsi. Le pressioni sul nostro business si basano sull’adattarsi a un ambiente in cui ci sono sempre più persone leggono le notizie su desktop , smartphone e tablet – e oggi sono più forti che mai. Il ritmo del cambiamento, guidato dalla tecnologia, è implacabile come ho affermato durante i miei recenti colloqui di Aspen e Sun Valley.

Voglio ringraziare tutti i giornalisti FT per la loro dedizione alla causa. Questi sono tempi difficili. Ma fino a quando accoglieremo il cambiamento e continueremo a innovare, continueremo a produrre il giornalismo di livello mondiale di cui siamo tutti orgogliosi.

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