Fiat investe un miliardo su Melfi e pensa anche a Cassino

Vittoria Patanè

21 Dicembre 2012 - 14:26

Fiat investe un miliardo su Melfi e pensa anche a Cassino

Dopo Pomigliano è toccato a Melfi. John Elkann e Sergio Marchionne hanno parlato della strategia che permetterà di salvare e rilanciare gli stabilimenti italiani, strategia che prevede un investimento di oltre un miliardo di euro sulla fabbrica lucana, che da fine 2014 produrrà due nuovi modelli: un suv Jeep e la nuova 500.
“Questo è il primo di una serie di annunci che coinvolgeranno altri impianti in Italia.” Ha affermato Marchionne. E poi ha aggiunto: “E noi dobbiamo fare dell’Italia una base per la produzione di veicoli per tutto il mondo”
I sindacati attendono adesso notizie su un rilancio di produzione a Cassino e Mirafiori.

La strategia

L’annuncio arriva nello stabilimento lucano alla presenza del Premier Mario Monti. “Fiat investirà un miliardo di euro a Melfi”. Queste le parole dell’amministratore delegato Sergio Marchionne, rimarcate dal Presidente John Elkann che parla di “svolta epocale”.
La strategia del Lingotto prevede per l’Italia 17 nuovi modelli e 7 aggiornamenti entro il 2016, con particolare accento sulle esportazioni; una manovra solo europea “sarebbe suicida”. Lo scopo è quello di riportare nel giro di 3 o 4 anni tutti gli stabilimenti Fiat in attivo e di rinsaldare la presenza del gruppo in Europa, dopo le durissime perdite subite negli ultimi 36 mesi.

I dettagli dell’Investimento

Il miliardo di euro di investimento servirà al Lingotto per rinnovare i reparti di Melfi, istallando 500 nuovi robot e aumentando la flessibilità. Cosa che permetterà a Fiat di produrre fino a quattro modelli differenti sulla stessa linea. I primi due modelli sono già stati annunciati per la fine del 2014: la 500X, un crossover con marchio Fiat che erediterà il ruolo dell’attuale Sedici; e un piccolo SUV per la Jeep, un modello interamente nuovo che sarà venduto anche fuori dai confini nazionali. Sia l’uno che l’altro si serviranno dela piattaforma cosiddetta Small wide, basata su quella dell’attuale Punto, rielaborata e pronta all’esportazione verso gli Usa.
La ristrutturazione della fabbrica lucana avverrà in parallelo con la produzione dell’attuale Punto che, come sottolinea l’amministratore delegato di Fiat, non verrà costruita in Serbia, “non la Punto che conosciamo noi almeno, quella lasciatela agli operai di Melfi”.
Secondo le previsioni, a fine ristrutturazione lo stabilimento sarà in grado di produrre 1.600 veicoli al giorno, 400mila unità in più su base annua.
Inoltre, una parte dell’investimento verrà pagato da Chrysler. “Se il prodotto è fatto esclusivamente per loro, Chrysler pagherà come pagherebbe se lo facesse produrre alla Mitsubishi”, ha spiegato Marchionne.

Cassino

Per quanto riguarda lo stabilimento di Cassino, esso produrrà cinque modelli a partire dal 2014: tre Alfa Romeo e 2 veicoli Chrysler. Questo permetterà di rilanciare la fabbrica, garantendo i posti di lavoro degli operai attualmente impiegati.
Dopo il no all’aumento di Capitale quindi e l’ipotesi di vendita di Magneti Marelli, un altro passo avanti per rilanciare l’immagine del gruppo torinese. Adesso i mercati attendono nuovi risvolti sulla faccenda.

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