Fiat Chrysler richiama 860 mila auto negli Usa, azioni chiudono in rosso

Luca Fiore

13/03/2019

13/03/2019 - 18:06

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Seduta a due facce per il titolo FCA, sceso in territorio negativo dopo la diffusione della notizia del maxi richiamo da 860 mila vetture. I brand coinvolti sono Dodge, Jeep e Chrysler.

Fiat Chrysler richiama 860 mila auto negli Usa, azioni chiudono in rosso

Con il Ftse Mib che ha chiuso con un rialzo dello 0,57% a 20.749,20 punti, rosso dello 0,86% per le azioni Fiat Chrysler (FCA), in calo a 12,712 euro. In positivo per gran parte della seduta, le azioni della casa automobilistica italo-statunitense sono scivolate in territorio negativo dopo la diffusione della notizia del richiamo di oltre 850 mila vetture.

Fiat Chrysler Automobiles ha acconsentito al richiamo di 862.520 auto negli Stati Uniti. È quanto si legge in una nota emessa dall’EPA (Environmental Protection Agency), l’agenzia statunitense che si occupa della protezione dell’ambiente.

Elevato numero di veicoli coinvolti

“Si tratta di un richiamo –riporta il comunicato dell’agenzia- legato alle indagini sulle emissioni condotte dall’EPA e da test di utilizzo realizzati da FCA come richiesto dai regolamenti EPA”.

“Quando i pezzi di ricambio saranno disponibili, i possessori dei veicoli coinvolti riceveranno una comunicazione in cui FCA chiede di portare i veicoli in riparazione”.

“Alla luce dell’elevato numero di veicoli coinvolti e della necessità di procurarsi i pezzi di ricambio – nello specifico il convertitore catalitico del veicolo- il richiamo sarà implementato in differenti fasi nel corso del 2019, iniziando dai veicoli più vecchi”.

Indagini EPA destinate a proseguire

I veicoli coinvolti sono i Dodge Journey e le Jeep Compass/Patriot prodotte tra il 2011 e il 2016, i Chrysler 200/Dodge Avenger 2011-14 e il Dodge Caliber 2011-12.

“Forniremo assistenza ai consumatori coinvolti nel richiamo e continueremo a garantire che i produttori di auto rispettino le nostre leggi, pensate per proteggere la salute e l’ambiente” , ha detto il n.1 dell’EPA, Andrew Wheeler.

Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, le indagini dell’EPA sono destinate a proseguire e il gruppo potrebbe essere obbligato a fare nuovi richiami.

Nessuna implicazione, nessuna multa

Fonti aziendali citate da CNN Business rilevano che il richiamo “non ha alcuna implicazione per la sicurezza e non ci sono multe ad esso associate".

“Si tratta di una criticità scoperta da FCA nel corso di test sulle emissioni di routine e comunicata all’agenzia”. I primi clienti sarebbero già stati contattati a febbraio.

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