Fiat-Chrysler, Marchionne: "senza fusione non possono sopravvivere"

Marta Panicucci

20 Aprile 2013 - 11:17

Fiat-Chrysler, Marchionne:

Secondo Sergio Marchionne la fusione tra Fiat e Chrysler è una questione di sopravvivenza. Nel corso del suo intervento alla Society of Automotive Engineers di Detroit l’Ad di Fiat ha ribadito che le due aziende automobilistiche Fiat e Chrysler, se non si portasse avanti la fusione, non avrebbero possibilità di sopravvivenza in un mercato automobilistico in continua contrazione nel quale probabilmente resteranno soltanto 5 o 6 grandi produttori mondiali. Marchionne ammonisce quindi i leader dell’industria dell’auto a Detroit sull’inevitabilità della fusione Fiat-Chrysler.

Dichiarazione di Marchionne

La strada della fusione Fiat-Chrysler, secondo la visione di Marchionne, sarebbe l’unica strada da seguire per riuscire a sostenere gli investimenti necessari per lavorare a innovative linee di veicoli in maniera profittevole. Marchionne ha anche accennato alla sovracapacità in Europa, conseguenza di un logoramento progressivo delle vendite anticipando che è intenzione di Fiat di destinare l’eccesso di capacità all’esportazione verso mercati non europei. Alla fine di questo periodo di crisi resteranno attive solo le case automobilistiche in grado di produrre almeno 6 milioni di veicoli all’anno.

Accusa al governo

In occasione del convegno di Detroit, Marchionne ha colto l’occasione per criticare i governi che impongono l’utilizzo di determinate tecnologie per il risparmio energetico riferendosi al regolamento per la produzione di auto elettriche approvato negli Stati uniti. " Anche tenendo conto dei di tutti i sussidi offerti dallo Stato, perderemo 10.000 dollari per ogni 500 elettrica venduta in California, ha affermato Marchionne. Produrla su larga scala sarebbe quindi una sorta di masochismo industriale."

Contenzioso con Veba

Per la fusione con Chrysler Fiat deve ancora risolvere il contenzioso con il fondo Veba. La disputa si basa sul prezzo da pagare per acquisire il 41,5% dell’azienda americana e ottenere così il totale controllo della Chrysler. Al momento, la Fiat possiede il 58,5% e attende che il tribunale del Delaware si pronunci sul prezzo del pacchetto di azioni che la Fiat deve acquisire. Dopo la decisione del tribunale le trattative potranno procedere ed è probabile che Marchionne possa festeggiare la fusione Fiat-Chrysler insieme al suo decimo anno come numero uno di Fiat, nel 2014.

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