Fermo, muore nigeriano per difendere la moglie da insulti razzisti: ecco cosa è successo

Sara Catalini

8 Luglio 2016 - 09:17

Fermo. Il richiedente asilo nigeriano è morto dopo una lite con un’ultrà che aveva chiamato sua moglie “scimmia africana”

Fermo, muore nigeriano per difendere la moglie da insulti razzisti: ecco cosa è successo

Fermo, Emmanuel Chidi Nambdi, nigeriano di 36 anni richiedente asilo, è morto dopo un coma irreversibile causato dall’aggressione di un ultrà di Fermo che aveva apostrofato sua moglie con appellativi offensivi.

Un episodio di razzismo che si è concluso nel peggiore dei modi, con un brutale omicidio di un uomo che ha semplicemente difeso sua moglie.

Ecco i dettagli della vicenda che hanno portato alla morte del nigeriano Emmanuel Chidi Nambdi.

Fermo, morte nigeriano: cosa è successo?

“Scimmia africana”. Questo e altri insulti Amedeo Mancini, l’ultrà di Fermo incriminato sottoposto a “daspo” e noto alla polizia, avrebbe gridato al giovane nigeriano, che per difendere sua moglie Chinyery si è scagliato contro l’uomo colpendo l’ultrà con un palo della segnaletica divelto durante la colluttazione.

Non è ancora chiara la dinamica degli eventi, ma pare che a questo punto Mancini abbia sferrato un pugno che ha atterrato definitivamente Nambdi, causandone la morte.

L’ultrà di Fermo al momento della lite era in compagnia di un suo amico ora testimone dei fatti e poco fa è stato arrestato.

Fermo: omicidio razzista nelle Marche?

I due migranti richiedenti asilo risiedevano a Fermo presso il seminario vescovile gestito da Don Vinicio Albanesi, che dava accoglienza alla coppia.

Il parroco ha parlato di una provocazione non diversa da quella delle quattro bombe piazzate lo scorso anno davanti le chiese di Fermo per colpire quelle diocesi che davano assistenza ai bisognosi, emarginati ed immigrati.

Si tratta dunque di un assassinio aggravato dall’odio razziale? Nelle Marche si è registrata sicuramente una forte crescita di malcontento ed intolleranza nei confronti dell’immigrazione, basti pensare all’aggressione selvaggia di due somali a San Benedetto del Tronto interrogati sul vangelo e poi picchiati a sangue per non aver saputo rispondere.

Fermo: la storia di Nambdi, sfuggito ai terroristi di Boko Haram

La coppia di sposi era da 8 mesi a Fermo inserita nel progetto “Caritas in veritate” ed era appena scampata alle persecuzioni di Boko Haram (che ironia amara della sorte significa proprio “scappare via”) in Nigeria dove avevano perso tutta la famiglia vittima di in un’esplosione causata dai terroristi.

Erano giunti in Libia pronti per imbarcarsi alla volta dell’Italia, ma dopo la traversata drammatica in mare la moglie avrebbe abortito a causa delle percosse e delle condizioni indegne di viaggio. Erano riusciti ad iniziare una nuova vita nel nostro Paese spezzata però da una tragica fatalità.

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