Fecondazione eterologa: dal Consiglio di Stato nuovi limiti di età e numero ovociti

Isabella Policarpio

18 Giugno 2019 - 11:29

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Fecondazione eterologa: nuovi limiti di età e numero di ovociti stabiliti dall’Europa. Le precisazioni del Consiglio di Stato.

Fecondazione eterologa: dal Consiglio di Stato nuovi limiti di età e numero ovociti

Fecondazione eterologa, anche in Italia sono in vigore i nuovi limiti di età e di numero di ovociti stabiliti in ambito europeo.

I giudici del Consiglio di Stato hanno dato il via libera ad alcune direttive europee nelle quali vengono fissate nuove regole per la tutela dei donatori - sia uomini che donne - e dei nascituri.

In particolare, il Consiglio di Stato ha ravvisato la necessità di individuare limiti differenziati in base al sesso del donatore, misura che serve ad assicurare la buona riuscita della fecondazione eterologa e la salute di chi decide di donare i propri ovociti o gameti maschili.

Anche il numero di ovociti donabili deve rispettare dei limiti: infatti le stimolazioni ormonali possono provocare gravi problemi di salute alle donne donatrici e, per di più, si rischia la consanguineità dei nascituri che condividono - in parte - lo stesso patrimonio genetico.

Tali limiti dovranno essere monitorati e verificati periodicamente.

Fecondazione eterologa: i nuovi limiti

Il Consiglio di Stato ha dato il via libera ad alcune direttive europee che stabiliscono nuovi criteri di età alla fecondazione eterologa. In particolare, le modifiche riguardano i limiti di età di uomo e donna e il numero di ovociti dei quali è consentita la donazione.

Le nuove disposizioni del Consiglio di Stato mirano a tutelare la salute del nascituro nonché la salute dei donatori. In particolare, i giudici ritengono che sia necessario differenziare l’età di uomo e donna poiché l’età del donatore può influire in maniera determinante sull’esito della fecondazione, e, quindi, valutare se è opportuno ricorrere ad altri tentativi.

Fecondazione eterologa: nuovi limiti sul numero di ovociti donabili

Oltre al limite di età di uomo e donna, il Consiglio di stato ha ritenuto indispensabile anche l’inserimento di un limite quantitativo alla donazione degli ovociti e dei gameti maschili.

Lo scopo è quello di limitare le nascite di bambini che condividono lo stesso patrimonio genetico. Infatti vi è il rischio di consanguineità tra i nati con lo stesso patrimonio genetico di donatore e donatrice. Altro obiettivo, inoltre, è quello di ridurre il numero di stimolazioni ormonali a cui le donne donatrici possono sottoporsi, poiché da questo possono derivare gravi pregiudizi per la salute.

Tali limiti, sia di età che di numero di ovociti donabili, secondo i Consiglio di Stato, devono essere verificati in maniera periodica.

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