Facebook, sempre meno Privacy: cresce il tasso di divulgazione dati personali

Flavia Provenzani

5 Novembre 2014 - 15:35

Facebook ha registrato il 24% in più di richieste di dati personali degli utenti da parte dei governi nell’ultimo anno. E la legge?

Facebook, sempre meno Privacy: cresce il tasso di divulgazione dati personali

Le richieste dei dati personali da parte del governo americano salgono del 24% dalla seconda metà del 2013 alla prima metà del 2014, mentre il numero di richieste per la restrizione e cancellazione di contenuti salgono del 19%, stando al report pubblicato da Facebook.

Più precisamente, 34946 richieste sono state inviate dai governi di tutto il mondo per ottenere dati personali di utenti da Gennaio a Giugno 2014.
Le richieste sono inviate a Facebook per scopi di investigazione criminali ed assicura che tutte siano giustificate legalmente. Al momento l’azienda di Mark Zuckerberg sta affrontanto dei procedimenti d’accusa da parte di circa 400 utenti che credono che Facebook stia violandoo la privacy e i diritti costituzionali.

In un comunicato stampa il vice direttore del settore legale di Facebook, Chris Sonderby ha affermato:

“Esaminiamo attentamente ogni richiesta da parte del governo analizzando la sussistenza a livello legale, e respingiamo quelle non sufficentemente giustificate.”

Cosa dice la legge

Facebook enfatizza i suoi duri rifiuti di richieste non sufficentemente giustificate, ma il suo ultimo report è decisamente poco rispettoso delle direttive del provvedimento di sorveglianza sull’intelligence estero (FISA), che l’azienda stessa è legalmente chiamata a rispettare.
Questa legge americana permette ai governi la consultazione dei dati di utenti per questioni di sicurezza, ma le aziende non sono legalmente autorizzate alla divulgazione di informazioni riguardo le richieste governamentali a questo fine.

Ma le direttive non sono chiare e la questione privacy sui social network si fa sempre più intrigata. Avevamo già parlato della divulgazione dei dati personali degli utenti continua in modo illecito.

Ci pensa Twitter a farsi capo della sfida per rendere più trasparenti tutte le attività dietro la legge americana FISA. In Ottobre ha citato il Dipartimento di Giustizia con l’obiettivo di riuscire a fornire maggiori dettagli ai propri utenti sulla sicurezza e privacy di navigazione sul sito.

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