E’ tempo di bilanci ormai, la fine dell’anno si avvicina ed è il momento di fare previsioni e guardare alle proiezioni economiche: come sarà l’economia mondiale del 2013?
C’è poi una domanda che gli investitori di tutto il mondo si fanno: il peggio della crisi economica, il "bottom" raggiunto tra il 2011 ed il 2012, è finalmente passato? Secondo le analisi del FMI è possibile che il prossimo anno rappresenti un vero momento di svolta per l’economia mondiale.
Economia mondiale: le previsioni per il 2013
Questa prima serie di grafici mostra le previsioni per la crescita in relazione al PIL pubblicate dal Financial Times come sunto di una serie di previsioni e pubblicazioni ufficiali.
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Negli ultimi 18 mesi le previsioni per il 2012 e quelle per il 2013 sono state riviste al ribasso e ridistribuite diverse volte. Dall’autunno del 2011, le previsioni per il PIL mondiale sono state ribassate di circa il 2% per il 2012 e per il 2013.
Non sorprenderà che ad aver subito il taglio maggiore siano state le stime relative ai paesi della periferia della zona Euro ed il Regno Unito, sebbene siano significative le previsioni relative a Cina e paesi emergenti. Unica grande eccezione gli Stati Uniti, a quanto pare esenti da questo generale ribasso.
Interessante notare come l’andamento dei mercati finanziari abbia, in qualche modo, seguito i pattern di tali revisioni sulla crescita: le borse americane hanno avuto performance migliori di quelle della zona Euro, del Regno Unito e della Cina.
Ma c’è anche un altro dato che interessa il mercato azionario globale, ovvero le stime che per quest’anno prevedono un balzo di 14.2 punti percentuali per il mercato azionario, rispetto al 5.7% del mercato obbligazionario.
Mercati finanziari ed economia globale
Hanno certamente il loro peso, sui mercati finanziari, gli interventi messi in atto dalle banche centrali che hanno avuto l’effetto di essere forza dominante dei mercati e contribuire a ridurre il clima di avversione al rischio. Se anche le stime sulla crescita possano essere deboli o decurtate le possibilità di una nuova recessione su scala globale si allontano.
Tornando ai grafici, la crescita in termini di PIL mostra come a partire da questo stesso trimestre sia possibile assistere ad un graduale e progressivo miglioramento delle condizioni economiche globali.
FMI: nel 2013 la svolta?
In media, il tasso di crescita stimato per il 2013 è molto simile a quello per il 2012, ma sarà incentivato da una graduale ripresa della crescita economica mondiale. Stando alle prime stime, dunque, l’economia globale dovrebbe crescere al 2.4% nel trimestre attuale, per arrivare al 3.5% nell’ultimo trimestre del 2013. In altre parole, guardando a queste proiezioni, l’economia globale è al punto di svolta.
A confermarlo sono proprio le proiezioni del FMI che pur prevedendo un cammino difficile per il 2012 ed il 2013, parlano chiaro di come nel 2014 l’economia mondiale tornerà ad un tasso di crescita accettabile e sostenibile.
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Cosa implicano queste previsioni?
Anzitutto, queste previsioni sottolineano come il calo nella crescita tra il 2011 ed il 2012 sia ascrivibile ad una serie di shock temporanei che non avranno effetto sulla crescita mondiale. Quali sono gli shock temporanei? Molteplici: dalla crisi del debito nella zona Euro, alle restrittive politiche fiscali in Giappone, Regno Unito e Stati Uniti.
Le previsioni partono tutte dal presupposto che la crisi dell’Euro possa essere gradualmente superata -in un processo verosimile in cui la BCE e i progressi raggiunti sul fronte politico riescono ad arginare gli effetti della crisi finanziaria: non si dimentichi l’importanza della creazione di una unione bancaria.
Inoltre, tali previsioni partono dall’assunto che la stretta fiscale che minaccia gli Stati Uniti possa essere superata grazie all’attivazione di una politica monetaria piuttosto aggressiva.
Deviazioni o imprevisti?
Deviazioni e imprevisti sul cammino di crescita potrebbero giungere, nella migliore delle ipotesi, da una ripresa più veloce del previsto ed il conseguente aumento repentino della domanda. Meno positivi, invece, potrebbero essere effetti collaterali derivati dal fiscal cliff negli Stati Uniti o movimenti incontrollati sul fronte del settore (disfunzionale) bancario dell’Europa, siano essi dal Regno Unito o dalla zona Euro.
In conclusione, sembra che il 2013 possa essere un anno di svolta per l’economia mondiale che, finalmente, potrebbe tornare sul cammino della crescita lasciandosi alle spalle la crisi finanziaria e tutti i suoi effetti: sarà davvero così?
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