Il piano di salvataggio della Grecia da 110 miliardi messo a punto dall’Eurogruppo (che si riunirà per l’approvazione definitiva la sera del 7 maggio c.m.), e in parte dal FMI, ha facilitato il buon andamento delle Borse europee (orfane di Londra, chiusa per festività) e di Wall Street (Dow Jones +1,3%) che ha beneficiato anche dell’ottimo dato sull’ISM manifatturiero risultato ai massimi degli ultimi 6 anni e salito ad aprile a 60,4 dal precedente 59,6 (battute anche le stime degli analisti ferme a 60). In realtà, sul mercato dei cambi non è avvenuta la stessa reazione sulle valute a maggior rendimento nonostante un discreto appeal per il rischio messo in mostra nel corso della seduta. Il mercato è ancora attendista e probabilmente non del tutto convinto su una soluzione indolore e in tempi brevi della crisi di Atene. Inoltre, i timori per un effetto-contagio sugli altri Paesi dei PIGS non vengono certamente scartati a priori e c’è chi pensa che servirebbero addirittura altre manovre di sostegno anche per altri Paesi in difficoltà (Portogallo e Spagna in primis). Insomma, ora il mercato potrebbe scommettere proprio sul “fattore-tempo”, cioè sul fatto che questi aiuti siano stati tardivi e che ben presto possa esserci il bisogno di una nuova erogazione di fondi a favore di altri Paesi europei in difficoltà. L’Euro/Dollaro continua a mostrare una certa debolezza e ora i prezzi hanno difficoltà a superare area 1,32 (in precedenza supporto, ora resistenza). A questo punto, se si dovesse scendere sotto l’area di supporto di 1,3155-50 è assai probabile il raggiungimento dei bottom di 1,31 con la possibilità di un ulteriore breakdown fino al target “psicologico” di 1,30. Anche sull’Euro/Yen è possibile riscontrare alti e bassi di continuo. Sotto 124 è possibile un allungo fino in area 123,20 prima e 122,50 poi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA