Euro-Dollaro leggermente negativo in attesa delle Borse europee. Il focus è proiettato alla riunione della Fed dalla quale non dovrebbero uscire sorprese secondo BofA e CS.
Il cambio Euro-Dollaro registra un leggero ribasso in attesa dell’apertura delle Borse europee. Venerdì il cross aveva terminato la sessione di scambi in territorio negativo, digerendo così il rialzo avvenuto durante la conferenza stampa del presidente della BCE, Mario Draghi.
Questa settimana la palla passa alla Federal Reserve, la quale nella giornata di mercoledì renderà note le decisioni di politica monetaria. Attualmente non ci si aspetta un rialzo dei tassi in questa riunione ma le probabilità che ciò avvenga nei prossimi meeting della Fed è aumentata al 50% dopo che i dati macro statunitensi hanno evidenziato un buon andamento dell’economia americana.
Per quest’oggi sono in uscita pochissimi market mover ed è probabile quindi che il focus degli operatori si proietti direttamente alla giornata di mercoledì.
Euro-Dollaro: focus sulla riunione della Federal Reserve
In attesa dell’apertura degli scambi sulle piazze europee, il cambio Euro-Dollaro registra un leggero ribasso del -0,01% a quota 1,1149$. Il cross venerdì sembrava aver digerito il forte rialzo visto nel giorno dell’annuncio della BCE, quando è passato dall’iniziale crollo a ribasso ad un forte rialzo in poche ore.
Adesso quindi la palla passa alla Federal Reserve che mercoledì renderà note le decisioni di politica monetaria. Non è previsto che la banca centrale americana alzi adesso i tassi di interesse anche se la probabilità che ciò avvenga nei prossimi mesi è salita esponenzialmente.
Secondo l’ultima analisi sul trading dei Fed Fund futures, la probabilità che la Fed rialzi i tassi entro giugno è stimata al 46%, mentre salgono al 76% le possibilità che avvenga entro il mese di dicembre. Entrambe le probabilità fino a un mese fa erano ferme al 12%.
Rialzo tassi: per BofA e Credit Suisse è improbabile che avvenga a marzo
Come sottolineano gli esperti di Bank of America, la Fed in genere non tende a sorprendere i mercati quando si tratta di inasprire il regime dei tassi. L’istituto centrale americano è probabile che eviterà di alzare i tassi in un momento in cui non è previsto e soprattutto quando le condizioni economiche non sembrano essere ancora particolarmente forti.
Stessa opinione per gli analisti di Credit Suisse, i quali credono che la Fed lascerà i tassi invariati in questa riunione visto che i dati sul lavoro sono robusti ma non quelli del settore manifatturiero.
Per gli esperti della banca svizzera, la Federal Reserve attenderà ulteriori segnali di miglioramento dell’economia prima di intraprendere una nuova stretta monetaria, pur credendo comunque che la Fed rialzerà i tassi nelle prossime riunioni del 2016 e anche nel 2017.
Per oggi non sono previsti molti market mover in uscita. L’unico dato atteso per oggi riguarda l’Eurozona ed è quello sulla produzione industriale mensile ed annuale (entrambi di gennaio) in uscita alle ore 11:00.
Euro-Dollaro: analisi tecnica di breve periodo
Come si diceva in precedenza, il cambio Euro-Dollaro scambia poco sotto la parità. Il cross giovedì ha subito un brusco cambiamento di rotta, passando prima in negativo per poi chiudere in forte rialzo. Venerdì invece, il cambio sembra che abbia digerito la notizia della nuova, potente, manovra intrapresa dalla BCE scambiando così in ribasso.
In attesa della Federal Reserve, è possibile che il cross continui la fase ribassista. La media mobile di breve periodo è passata al di sotto di quella di lungo, indicando così una fase di storno nel breve. La media a 60 periodi si sta dirigendo verso quella a 21 giorni e un incrocio negativo anche tra queste due medie starebbe ad indicare un’ulteriore conferma della fase di ribasso.
Gli indicatori tecnici invece lasciano intendere che la fase rialzista di giovedì non è ancora finita visto che sia il RSI che il MFI viaggiano al di sopra del valore di neutralità, puntando verso la zona di ipercomprato. Il supporto in colore giallo sembra aver retto allo storno di venerdì ed è verosimile che anche oggi si riprovi un test di tale livello fermo a quota 1,1113$.
Per ora non sembrano sussitere motivi per andare al di sotto di tale livello, è probabile che il cambio fino a mercoledì si muova in un range compreso tra il supporto giallo e la trendline di brevissimo (nel caso di rottura del supporto statico, il prossimo livello sarebbe quello psicologico offerto dalla media a 200 giorni a 1,1047$).
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