L’euro continua a perdere valore sui mercati valutari. Ieri è sceso sotto 1,3650 dollari, nonostante non sia certo l’intervento della BCE a giugno
Nel corso di un’intervista rilasciata alla testata giornalistica tedesca Sueddeutsche Zeitung, il governatore della Bundesbank – Jens Weidmann – ha dichiarato che la BCE non agirà per forza nel prossimo meeting del 5 giugno. Nelle ultime due settimane, però, gli investitori hanno liquidato ingenti posizioni di asset denominati nella moneta unica, facendo crollare tra l’altro il cambio euro/dollaro da 1,40 circa a 1,3650, proprio sulle aspettative di un imminente intervento dell’Eurotower nel mese di giugno per combattere il rischio di una bassa inflazione prolungata nel tempo. Weidmann, però, considerato il “falco” per eccellenza nel board della BCE, ha ricordato che “il tasso di interesse rappresenta il principale strumento di politica monetaria a nostra disposizione e un banchiere centrale, se emerge la necessità di agire, tende a focalizzarsi prima su questo”.
Il governatore della Buba ha così sottolineato che la BCE non agirà necessariamente nel meeting di giugno. Inoltre, sembra aver allontanato l’ipotesi di misure di stimolo monetario. La sensazione è che Mario Draghi valuterà attentamente i risvolti delle elezioni europee del 25 maggio e le nuove stime di inflazione nell’eurozona (attese per inizio giugno) prima di agire con nuove misure di politica monetaria accomodante. Il primo passo, però, sarà probabilmente il taglio dei tassi di interesse centrali dall’attuale minimo storico dello 0,25% allo 0,1% o addirittura allo 0%. Più difficile, ma assolutamente non improbabile, è l’opzione del taglio del tasso sui depositi overnight su valori negativi in modo tale da liberare liquidità nel sistema economico.
Sul forex l’euro resta nel mirino dei venditori, anche se continua a muoversi in un’ampia zona di supporto di medio periodo che potrebbe consentire alle quotazioni un consistente rimbalzo tecnico. Ieri il tasso di cambio EUR/USD è sceso temporaneamente sotto l’area di supporto di 1,3650, toccando il minimo più basso da oltre tre mesi a 1,3635. Tuttavia i prezzi sono riusciti a recuperare buona parte delle perdite intraday, risalendo velocemente sopra 1,3680. Pesante discesa anche per il cross EUR/JPY, che ha toccato il livello più basso delle ultime 15 settimane a 138,15. Il cross EUR/GBP, invece, ha violato l’area di supporto di 0,81, toccando così il minimo da inizio gennaio 2013 a 0,8085. Qui l’euro sembra destinato ad approdare sulla soglia psicologica di 0,80 nel giro di poche settimane.
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