Euro/Dollaro respinto in area 1,3580 dopo ZEW tedesco in forte calo e sotto le attese

Nicola D’Antuono

17 Giugno 2014 - 11:26

Lo ZEW tedesco scende sotto 30 punti, facendo peggio delle aspettative. L’euro prova comunque a rafforzare il rimbalzo sul dollaro, appesantito dal report del Fmi

Euro/Dollaro respinto in area 1,3580 dopo ZEW tedesco in forte calo e sotto le attese

Pochi minuti fa è stato pubblicato il dato sulle aspettative economiche in Germania. A giugno l’indice ZEW è sceso sotto la soglia dei 30 punti, ben al di sotto delle attese degli analisti finanziari. L’indice è risultato pari a 29,81 punti, in calo dai 33,1 punti del mese scorso e più basso dei 35 punti prospettati dal consensus. Sul forex il tasso di cambio euro/dollaro, che aveva iniziato molto bene la seduta dopo il deciso rimbalzo di ieri dai supporti chiave di area 1,35, ha iniziato a evidenziare qualche difficoltà di troppo sulla resistenza di breve termine di 1,3580.

In ogni caso i prezzi sembrano poter tenere i supporti di breve termine posti in area 1,3550 e restare poco sotto le resistenze, pronti per sferrare un nuovo assalto. In caso di breakout deciso di area 1,3580 – 1,3585, potrebbe avvenire un rimbalzo più robusto fino a 1,3620 – 1,3650. Se, invece, i venditori dovessero riuscire a riprendere in mano il controllo del mercato, il cambio euro/dollaro potrebbe tornare a testare i supporti di 1,35. Tuttavia il biglietto verde appare in difficoltà, dopo che ieri il Fmi ha tagliato le stime di crescita economica negli USA prospettando una stretta monetaria più lenta del previsto.

Il Fondo Monetario Internazionale ha ridotto in modo significativo le stime sulla crescita economica negli Stati Uniti: rispetto all’aumento del pil del 2,8% prospettato ad aprile, gli esperti dell’istituto monetario di Washington hanno stimato una crescita al 2% nel 2014. Il prossimo anno, però, dovrebbe esserci un miglioramento a +3%. Sul fronte dei tassi di interesse, l’istituto guidato dal direttore generale Christine Lagarde ritiene che la FED si muoverà gradualmente e che il primo ritocco all’insù del costo del denaro negli Stati Uniti avverrà soltanto a metà 2015.

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