Il cambio euro/dollaro è salito oggi fino a 1,0950, avvicinandosi al livello chiave di resistenza di 1,10. Sullo sfondo c’è sempre il rischio default Grecia
Il tasso di cambio euro/dollaro ha vissuto una nuova seduta altalenante, durante la quale la quotazione è comunque aumentata fino a 1,0950 anche grazie alle dichiarazioni molto hawkish di Ewald Nowotny, membro direttivo del board della BCE, secondo il quale i tassi di interesse nell’area euro non resteranno ultra-bassi per un periodo di tempo troppo lungo.
L’economista austriaco ritiene che “i tassi negativi non sono un elemento normale dell’economia”. Inoltre, ha aggiiunto che “un mondo di interesse ai minimi non è equilibrato a lungo termine”. Sul forex l’euro è riuscito a risalire la china e ad allontanarsi dai bottom di periodo di area 1,0820 spingendosi fino a 1,0950. A questo punto appare possibile un ulteriore allungo verso l’area chiave di resistenza, ex supporto, di 1,10.
Tuttavia su questi livelli è molto probabile che la moneta unica possa incappare in un nuovo pesante flusso di vendite, che nelle prossime settimane dovrebbero riportare la quotazione sui minimi dell’anno posti in area 1,0460. Molti analisti valutari ritengono che il cambio euro/dollaro possa raggiungere la parità entro fine 2015 (alcuni, come quelli di Morgan Stanley, si aspettano un crollo fin sotto la parità già da quest’anno).
Resta da risolvere sempre il rebus Grecia, che deve far fronte a una pesante posizione debitoria che difficilmente riuscirà a risolvere nelle prossime settimane (il 5 giugno dovrebbe pagare una quota di debito al FMI, ma Atene non ha i fondi in cassa per farlo). La BCE non ha mai negato che un eventuale default della Grecia possa creare problemi all’intera Eurozona, provocando anche un rischio contagio a quei paesi fortemente indebitati e con grosse problematiche di natura economico-finanziarie.
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