L’Euro-Dollaro scambia stabilmente al di sotto dell’area di 1,09$, proiettandosi così verso quota 1,08$. Oggi focus sul PMI manifatturiero di Eurozona e USA.
Nella seduta di ieri il cambio Euro-Dollaro è volato a ribasso, rompendo quota 1,09$ e portandosi attualmente a 1,0869$. Il cross è precipitato dopo la pubblicazione del dato sull’inflazione annuale dell’Eurozona che è risultato negativo, dando così maggiore pressione alle aspettative su una nuova manovra da parte della BCE nella prossima riunione di marzo.
Nel pomeriggio di ieri sono usciti alcuni dati macro USA deboli che hanno spinto a ribasso le borse americane anche se tuttavia il dato sul PIL preliminare di venerdì scorso lascia aperte le porte per un nuovo rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve entro l’anno.
Oggi sarà una seduta caratterizzata da market mover di rilievo, è infatti prevista la pubblicazione dell’indice PMI manifatturiero sia della zona Euro che degli USA.
Euro-Dollaro: aspettativa su BCE spinge il cross sotto quota 1,09$
Seduta di ieri in profondo rosso per il cambio Euro-Dollaro. L’inflazione annuale dell’Eurozona è risultata negativa, quindi trattasi di deflazione, il che ha alimentato le aspettative per una nuova manovra di politica monetaria da parte della BCE nella prossima riunione di marzo. Questo ha spinto il cross EurUsd a rompere l’area di 1,09$ e a scambiarvi stabilmente al di sotto.
Nel pomeriggio di ieri sono stati pubblicati dei dati macro USA che hanno gettato nuove ombre sullo stato di salute dell’economia americana. Le vendite pendenti di abitazioni hanno subito una frenata del 2,5% il mese scorso, mentre l’indice manifatturiero della Fed di Chicago è risultato ben al di sotto del valore di 50, mostrando così una fase recessiva del settore.
Questi dati hanno influito sull’andamento delle Borse americane che hanno chiuso in territorio negativo mentre il cambio Euro-Dollaro ha proseguito la discesa, ormai spinto da aspettative su BCE e Fed.
Infatti, dopo la pubblicazione del dato preliminare trimestrale del PIL USA di venerdì, da un’analisi condotta sul trading dei Fed Fund Rates Futures è emerso che le probabilità di un nuovo rialzo dei tassi americani nel 2016 è salita al 50% dal quasi 0% di metà febbraio.
Euro-Dollaro: i market mover di oggi, martedì 1 marzo
Oggi anche sarà una giornata ricca di market mover che interesseranno sia la zona Euro che gli Stati Uniti. Partendo dall’Eurozona, ecco i market mover di oggi:
- Indice PMI manifatturiero Italia (febbraio) ore 09:45,
- PMI manifatturiero Francia (febbraio) ore 09:50,
- PMI manifatturiero Germania (febbraio) ore 09:55,
- Tasso di disoccupazione Germania (febbraio) ore 09:55,
- PMI manifatturiero Eurozona (febbraio) ore 10:00.
Invece, sul fronte States verranno pubblicati i seguenti dati:
- Indice ISM dell’occupazione manifatturiera (febbraio) ore 16:00,
- Indice PMI manifatturiero (febbraio) ore 15:45,
- Indice ISM manifatturiero (febbraio) ore 16:00,
- Scorte settimanali di petrolio ore 22:35.
Euro-Dollaro: analisi tecnica di breve periodo
L’Euro-Dollaro anche attualmente sta proseguendo la corsa a ribasso seppure in modo leggero. Il cross è in ribasso del -0,09% a quota 1,0869$, ben al di sotto della soglia di 1,09$. Il cambio è riuscito a rompere tutti i supporti offerti dalle medie mobili a 200 periodi e a 60 periodi, dirigendosi così verso l’area di 1,08$.
Le medie mobili sono incrociate a rialzo nel breve termine. La media a 21 periodi viaggia al di sopra di quella a 200 e a 60 giorni, offrendo così uno spunto rialzista nel breve periodo. Gli indicatori tecnici sono piuttosto deboli. Il MFI si muove in area di ipervenduto, mentre il RSI si muove poco al di sopra di tale area, segnalando così una prosecuzione del ribasso.
L’ADX segnala una fase di ribasso anche se con meno forza direzionale anche se il -DM si trova ben al di sopra del +DM. Il cross al momento non sembra che possa incontrare particolari ostacoli, il primo supporto visibile è quello offerto dalla linea orizzontale gialla in area 1,0809$.
Vedendo l’attuale configurazione sembra probabile che il cambio si avvii verso tale livello, molto dipenderà dai dati macro di oggi che, se particolarmente negativi, potrebbero indirizzare velocemente il cambio verso il supporto di colore giallo.
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