Non si ferma la discesa del tasso di cambio EUR/USD, che stamattina ha toccato il minimo più basso degli ultimi 14 mesi poco sotto 1.2860. Prossimo target a 1.2750
Il tasso di cambio euro/dollaro non accenna ad arrestare la sua discesa, che ormai si protrae da quattro mesi. Infatti, a inizio maggio scorso, il cambio toccava un top pluriennale quasi a 1,40. Da allora le cose sono decisamente cambiate, grazie soprattutto alle misure monetarie ultra-accomodanti varate dalla BCE negli ultimi mesi (tassi di interesse allo 0,05%, tasso sui depositi a -0,2%, piano Tltro, acquisti di Abs e covered bond). I prezzi hanno messo a punto una robusta discesa, toccando stamattina il minimo più basso da luglio 2013 a quota 1,2859. Decisiva è stata la perdita dell’area di supporto chiave di 1,30, tra l’altro anche soglia psicologica molto seguita dagli investitori nelle loro decisioni operative.
Il crollo dell’euro può essere giustificato dai fondamentali macro molto deboli nell’eurozona e dallo scenario deflattivo, che poi ha spinto la BCE ad agire con forza con l’obiettivo di riportare il tasso di inflazione verso il target di medio periodo posto intorno al 2% (probabilmente ci vorranno almeno 2-3 anni). Inoltre va ricordato anche il boom del dollaro americano, che nelle ultime settimane sta amplificando i guadagni contro praticamente tutte le valute più importanti. Da un punto di vista tecnico, se si osserva il grafico weekly del cambio euro/dollaro, si può notare che il prossimo supporto chiave è posto a 1,2750 e subito dopo a 1,2660.
Pierre Olivier Beffy, chief economist di Exane Bnp Paribas, ritiene che i prezzi scenderanno ancora nonostante il sell-off delle ultime settimane. L’esperto sottolinea che “con i tassi a breve termine ancora più bassi nell’area euro e un’altra espansione di bilancio della BCE, lo spread reale a due anni Eurozona-Usa diminuirà ulteriormente generando flussi di capitale verso gli Stati Uniti”. Tra l’altro, secondo le ultime rilevazioni della CFTC, le posizioni net long sul biglietto verde sono ai massimi da oltre due anni, mentre le posizioni corte sull’euro risultano ai top degli ultimi due anni. Gli analisti valutari della banca d’affari francese ritengono che il cambio euro/dollaro sia destinato a raggiungere a breve il supporto di lungo periodo di area 1,28 – 1,2750.
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