Euro-Dollaro sprofonda dopo dati deludenti di USA ed Eurozona. Test in area 1,0946$?

Livio Spadaro

22 Febbraio 2016 - 16:03

L’Euro-Dollaro sprofonda dopo i deludenti dati dell’Eurozona. Male anche il dato USA, aumentano le probabilità di un nuovo intervento BCE e di un non-rialzo della Fed.

Euro-Dollaro sprofonda dopo dati deludenti di USA ed Eurozona. Test in area 1,0946$?

Inizia con il segno rosso l’avvio di settimana del cambio Euro-Dollaro. Il cross tra Euro e Dollaro americano segna al momento un -1,03% pari a quota 1,1012$, tornando così a scendere dopo che venerdì ha toccato il massimo intraday a quota 1,1139$. Questa settimana sarà particolarmente importante visto che verranno pubblicati dati macro rilevanti sia per quel che riguarda gli USA che l’Eurozona.

Nella giornata di oggi, sono stati resi noti i dati preliminari della produzione manifatturiera e dei servizi europea risultati al di sotto delle attese. Il PMI manifatturiero e dei servizi UE così basso ha dato modo di aumentare le aspettative di un nuovo stimolo monetario a marzo da parte della BCE.

Nel frattempo, l’indice PMI manifatturiero preliminare degli USA è risultato anch’esso sotto le previsioni degli analisti. Tuttavia, il dato più importante, verrà pubblicato giovedì ed è quello relativo all’inflazione dell’Eurozona che darà probabilmente l’indicazione più forte sulle mosse che la BCE si appresta a mettere in campo nella riunione di Marzo.

Euro-Dollaro: forte discesa dopo PMI deludente dell’Eurozona

L’Euro-Dollaro è sceso in pesante ribasso dopo la pubblicazione del dato sul PMI manifatturiero e dei servizi della zona Euro, Germania e Francia. I deboli dati sulla produzione manifatturiera e dei servizi hanno aumentato le aspettive del mercato in merito alle prossime mosse che la BCE metterà in campo nel mese di marzo.

Infatti, secondo gli esperti di Markit e Capital Economics sembra ormai quasi certo che la BCE agirà a marzo, tagliando i tassi di deposito (nuovamente) e alzando gli acquisti tramite il meccanismo di Quantitative Easing (Capital Economics stima un aumento mensile da €60 a €80 mld).

Questa settimana sarà particolarmente importante per via dei market mover che verranno resi noti in questi giorni che riguarderanno sia l’Eurozona che gli Stati Uniti.

Il dato di maggiore rilievo è quello sull’inflazione dell’Eurozona che verrà pubblicato nella giornata di giovedì e che avrà, con ogni probabilità, le maggiori attenzioni degli operatori. Infatti, questo dato darà sicuramente una maggiore indicazione su ciò che la BCE potrebbe fare a marzo, dato che lo stesso presidente dell’istituto, Mario Draghi, ha già ribadito che l’inflazione sarà uno dei maggiori driver per le scelte che la BCE dovrà fare il prossimo mese.

Nella seduta odierna, come detto in precedenza, sono usciti alcuni importanti market mover che stanno influenzando sia l’andamento dell’EurUsd e sia quello delle Borse.

Nel particolare, i dati macro odierni per l’Europa sono risultati come segue (dato reale contro stime degli analisti):

  • PMI Manifatturiero preliminare (Francia): 50,3 vs. 49,9,
  • PMI dei servizi preliminare (Francia): 49,8 vs. 50,3,
  • PMI Manifatturiero preliminare (Germania): 50,2 vs. 52,
  • PMI dei Servizi preliminare (Germania): 55,1 vs. 54,7,
  • PMI Manifatturiero preliminare (Eurozona): 51 vs. 52,
  • PMI dei Servizi preliminare (Eurozona): 53 vs. 53,3.

Per quel che riguarda gli Stati Uniti, il market mover sul PMI Manifatturiero preliminare è risultato anch’esso inferiore alle attese, attestandosi a quota 51 contro una previsione di 52,3.

Euro-Dollaro: analisi tecnica di breve periodo

Il quadro grafico del cambio Euro-Dollaro sembra essere ancora rialzista nonostante il forte ribasso di oggi. La media mobile di breve periodo ha incrociato a rialzo quella di lungo periodo, suggerendo così una fase positiva almeno nel breve termine. Il cross, con la calma dei mercati, si è allontanato dai massimi raggiunti l’11 febbraio in area 1,1376$, scaricando la fase di ipercomprato e rompendo la media mobile a 200 periodi che, al momento, costituisce il maggior supporto psicologico.

Gli indicatori tecnici segnalano l’attuale fase di ribasso, muovendosi al di sotto del valore neutro di 50 e indirizzandosi verso l’area di ipervenduto. La rottura della media mobile a 200 periodi potrebbe comportare un test della media di medio termine a quota 1,0946$ anche se tuttavia bisogna valutare la chiusura di oggi.

Se il cambio terminerà la seduta sotto quota 1,1050$, è probabile che si assiterà al test della media a 60 periodi, viceversa il cross potrebbe riportarsi verso l’area al di sopra di 1,11$.

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