Prosegue la debolezza del cambio tra la moneta unica e il franco svizzero. A pesare sulle quotazioni dell’euro sono i continui problemi del sistema bancario a Cipro, l’incertezza politica italiana e le possibilità di contagio della crisi debitoria alla Slovenia. Per quanto concerne Cipro nonostante l’accordo in extremis raggiunto con l’Eurogruppo nella notte di domenica sulla concessione degli aiuti internazionali (prestito da 10 mld di euro in cambio di una profonda ristrutturazione del sistema bancario cipriota) la situazione rimane abbastanza critica.
Ieri in serata le autorità finanziarie di Nicosia hanno deciso di porre in essere delle misure protettive (temporanee per 7 giorni) sulle transazioni nelle banche cipriote, che hanno riaperto gli sportelli in mattinata. L’obiettivo è di evitare una fuga di capitali dall’isola all’estero e una chiusura massiccia di conti. Nel dettaglio le misure di controllo prevedono: limitazioni ai prelievi di contante a non oltre 300 euro al giorno, col divieto di incassare assegni e di trasferire soldi all’estero a meno che non servano a pagare importazioni, monitoraggio da parte della banca centrale di tutte le transazioni commerciali superiori a 5000 euro, possibilità per i ciprioti diretti in viaggio all’estero di portare con sé soltanto 3000 euro.
Intanto sono aumentati anche i timori sul rischio di contagio della crisi debitoria da Cipro alla Slovenia che potrebbe divenire il sesto paese a richiedere gli aiuti internazionali alla Troika. Negli ultimi giorni sono risultate in forte aumento le quotazioni dei CDS sovrani sulla Slovenia (strumenti derivati per assicurarsi dal rischio di default) e i rendimenti dei titoli di stato emessi dall’agenzia del Tesoro di Lubiana (rendimento bond scadenza gennaio 2021 salito nell’ultima settimana dal 5% al 7%). Crediamo che nel breve la Slovenia non dovrebbe essere coinvolta dalla spirale della crisi debitoria, ma il nuovo governo di centrosinistra guidato da Alenka Bratusek dovrà promuovere il prima possibile una serie di riforme per risanare il comparto bancario (soprattutto le due principali banche del paese che sono in forte difficoltà la Nova Ljubljanska Banka – NLB e la Nova Kreditna Banka Maribor - NKBM).
In Italia invece oggi il leader del partito democratico Pierluigi Bersani salirà al Colle per incontrare il presidente della repubblica Napolitano e informarlo dei risultati delle consultazioni con gli altri partiti per la formazione del nuovo governo. Difficilmente il numero uno della coalizione del centrosinistra sarà riuscito a trovare i numeri in Senato per avere una maggioranza stabile dopo il rifiuto da parte del Movimento 5 Stelle e a seguito del difficile rapporto con i partiti di centrodestra (PDL e Lega tra tutti). L’eventuale fallimento delle indagini del leader del PD potrebbe portare al temuto taglio del rating sul debito italiano da parte di Moody’s (probabilmente di un gradino da Baa2 a Baa3 con la conferma dell’outlook negativo).
Passando all’analisi grafica il cross eur/chf ha mostrato una notevole debolezza che l’ha portato a testare per ben due volte nelle ultime 2 settimane il supporto a 1,2170. L’eventuale cedimento di tale sostegno aumenterebbe le pressioni ribassiste spingendo il cambio a scendere verso 1,2120, bottom del 26 febbraio e ultimo appiglio utile per scongiurare una caduta verso 1,20 (soglia inviolabile fissata dalla banca centrale svizzera SNB). Prime indicazioni di ripresa giungeranno, invece, con una perentoria vittoria al di sopra della resistenza dinamica rappresentata dalla media mobile a 50 giorni al momento in transito a 1,2210, preludio a un possibile attacco a 1,2255.
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