Eni, risultati primo trimestre: pesano flessione prezzo petrolio e apprezzamento euro

Marta Panicucci

29 Aprile 2014 - 10:19

Il cda Eni ha esaminato i risultati del primo trimestre 2014. A pesare in maniera negativa sui dati finanziari la diminuzione del prezzo del petrolio e il parallelo apprezzamento dell’euro

Eni, risultati primo trimestre: pesano flessione prezzo petrolio e apprezzamento euro

Il Consiglio di Amministrazione di Eni ha esaminato ieri i risultati consolidati del primo trimestre 2014. Questi registrano un utile netto pari a 1,3 miliardi, in calo del 15,6% rispetto allo stesso trimestre del 2013 e un utile netto adjusted a 1,19 miliardi, -14,3%. L’utile operativo adjusted è pari a 3,49 miliardi, -6,8%.

Il cda di Eni ha comunicato e commentato i risultati del primo trimestre del 2014. Questi i principali dati finanziari:

Flessione petrolio, apprezzamento euro
Nella nota, pubblicata sul sito del’Eni, l’azienda del cane a sei zampe spiega i motivi della riduzione dell’utile operativo adjusted: "dovuta alle Divisioni Exploration & Production (-13,7%), a causa della flessione del prezzo del petrolio (-3,9% per il riferimento Brent) e dell’apprezzamento dell’euro rispetto al dollaro (+3,7%), e Refining & Marketing (-66,4%) penalizzata dal continuo deterioramento dello scenario di raffinazione e della domanda di carburanti. Anche il settore Ingegneria & Costruzioni ha registrato un calo di utile operativo (-37,3%) per effetto dei minori margini delle commesse in fase di completamento".

Questo scenario, che ha pesato in maniera negativa sui risultati del primo trimestre, è parzialmente bilanciato dal significativo miglioramento ottenuto dalla "Divisione Gas & Power grazie ai benefici della rinegoziazione del contratto di approvvigionamento long-term del gas norvegese con effetti economici retroattivi al precedente anno termico, in un contesto di contrazione della domanda e di forte pressione competitiva".

Previsioni
Secondo l’Eni nel 2014 si registrerà una moderata ripresa economica globale, sulla quale però continueranno a pesare la deboli crescita europea e i rischi legati ai paesi emergenti.

Per quanto riguarda il petrolio il prezzo dovrebbe rimanere sui livelli attuali per il perdurare dei rischi geopolitici e dei conseguenti problemi produttivi in alcuni importanti Paesi, in un quadro di bilanciamento della domanda e dell’offerta di greggio. Lo scenario competitivo - spiega Eni - "rimarrà sfidante a causa del perdurare dei deboli fondamentali nelle industrie europee del gas, della raffinazione e della chimica. In questi settori il management non prevede alcun apprezzabile recupero della domanda, mentre la concorrenza e l’eccesso di offerta/capacità eserciteranno una forte pressione sui margini".

Sulla base di queste previsioni i vertici di En confermano le strategie per il "progressivo riequilibrio economico e finanziario nei settori G&P, R&M e nella Chimica grazie al contenimento dei costi, la rinegoziazione dei contratti gas di lungo termine, le ristrutturazioni/riconversioni di capacità e l’innovazione commerciale e di prodotto".

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