Elezioni Presidente della Repubblica: i quattro scenari più probabili. Fondamentale il Patto del Nazareno

Vittoria Patanè

27/01/2015

Manca poco all’inizio delle elezioni per il Presidente della Repubblica. Tra strategie e alleanze, ecco quali sono i quattro scenari più probabili. Ma attenzione, perché ad eleggere il nuovo capo dello Stato potrebbe essere il patto del Nazareno

Elezioni Presidente della Repubblica: i quattro scenari più probabili. Fondamentale il Patto del Nazareno

Tra due giorni inizieranno le votazioni per eleggere il dodicesimo Presidente della Repubblica italiana. Il Toto Quirinale impazza le strategie politiche dei vari partiti diventano ogni giorno più chiare. Il Premier Renzi sembra ormai deciso: scheda bianca nel corso dei primi tre scrutini a maggioranza dei due terzi, tutti compatti sullo stesso candidato nel corso della quarta votazione. Lo scopo è quello di non rischiare che si palesi uno scenario simile a quello di febbraio 2013, quando il nome di Romano Prodi venne bruciato e affossato dai franchi tiratori del PD.

Sarà dunque la quarta votazione quella più importante. Per arrivare al suo scopo però, Renzi avrà bisogno di un alleato. I voti del Partito Democratico non bastano. Ed è per questo che diventa nuovamente fondamentale il Patto del Nazareno siglato con Berlusconi. Ancora una volta, Forza Italia avrà dunque un ruolo importantissimo nella storia politica del nostro Paese. Pur avendo perso consensi e nonostante le vicissitudini giudiziarie del suo leader, il primo partito del centrodestra potrà dire la sua e determinare l’elezione del Capo dello Stato.

Ma, tralasciando un attimo quanto detto, sono quattro gli scenari più probabili che si verificheranno nel corso di queste elezioni.

Ecco dunque, cosa potrebbe succedere a partire dal 29 gennaio. Gli scenari sono elencati in base alle probabilità, dal meno al più probabile.

Elezioni Presidente della Repubblica: primo scenario
Il primo scenario, il meno probabile, prevede un’alleanza con il Movimento 5 Stelle (137 voti) Il che farebbe non solo saltare il Patto del Nazareno, ma metterebbe in pericolo anche la sopravvivenza dello stesso Esecutivo.

PD e M5S insieme avrebbero i numeri per eleggere il capo dello Stato al quarto scrutinio, con 586 voti complessivi. In questo caso potrebbero però aggiungersi anche le 33 preferenze di SEL.

In questo scenario il nome su cui potrebbe convergere l’accordo potrebbe essere quello di Romano Prodi, poco gradito a Grillo, ma presente nelle Quirinarie del 2013.

Elezioni Presidente della Repubblica: secondo scenario
E’ poco probabile che l’elezione del capo dello Stato si verifichi nel corso dei primi tre scrutini. A partire dal quarto scrutinio sarà sufficiente la maggioranza semplice. I numeri però, volendo, ci sono. A convergere sullo stesso nome potrebbero essere:
- PD (449 voti, inclusi i delegati regionali),
- Area Popolare (NCD + UDC, 70 voti),
- Scelta Civica + Popolari per l’Italia (45 voti complessivi),
- Movimento Antonomie (28 voti),
- Altri voti: GAL, indipendenti, deputati regionali autonomisti, deputati non iscritti a nessun gruppo.

In base ai calcoli però, anche questo scenario sembra poco probabile. Senza il patto del Nazareno è difficile che un candidato possa reggere il fuoco dell’opposizione e dei dissidenti.

Elezione Presidente della Repubblica: terzo scenario.
Nel terzo scenario entra prepotentemente in gioco il patto del Nazareno. Ai 449 voti del PD si aggiungono dunque i 130 di Forza Italia.

Nel caso in cui Renzi e Berlusconi riuscissero a trovare un’intesa infatti, l’elezione del Presidente della Repubblica potrebbe verificarsi già nel corso del primo scrutinio. I voti sarebbero in tutto 694. A questi si aggiungerebbero quelli di 21 delegati regionali di area centrodestra e, con qualche strategia in più, anche quelli di Lega Nord (35) e Fratelli d’Italia (9).

Ma in questo caso è impossibile non mettere in conto i dissidenti del PD (che valgono circa 70 voti) e quelli di Forza Italia (30), il rischio quindi sale e la possibilità di raggiungere una maggioranza "al primo colpo" si allontana.

Questo il motivo per il quale il Premier Renzi ha deciso di puntare tutto sul quarto scrutinio. Bruciare un candidato in avvio potrebbe essere un errore fatale.

Elezione Presidente della Repubblica: quarto scenario
Le probabilità cominciano a salire sensibilmente.
Nel caso in cui ci fossero anche un centinaio di dissidenti, dalla quarta votazione in poi avrebbero poco da fare contro il Patto del Nazareno. Il Quorum scende infatti da 672 voti a 505 e le probabilità di un’’elezione basata sull’alleanza Renzi-Berlusconi diventano più alte, soprattutto in virtù "dell’aiuto" ricevuto dal Premier in occasione del voto sulla legge elettorale".

L’asse Renzi - Berlusconi potrebbe dunque convergere sul nome dello stesso candidato nel corso del quarto scrutinio. In questo caso la figura più probabile sembrerebbe essere quella di Giuliano Amato. Totalmente da escludere invece Romano Prodi, "troppo di sinistra" per Forza Italia.

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