Demos & Pi ha pubblicato un interessante sondaggio sulle fonti di informazione utilizzate dagli italiani per definire la propria intenzione di voto in vista delle prossime elezioni.
Il panorama è desolante poichè mostra come nel 2013 la televisione la faccia ancora da padrona in questo ambito essendo la prima fonte assoluta di informazione politica per gli italiani con uno schiacciante 60,1% oltre a un ulteriore 12,3% degli italiani che usa la TV come seconda fonte di informazione su programmi e candidati.
Lotta alla pari tra carta stampata e web che si attestano attorno al 10% come prima fonte di informazione politica per gli italiani, a conferma della crisi dell’editoria da un lato e della scarsa penetrazione del web nelle vite degli italiani dall’altro.
Ecco i risultati del sondaggio:
Inutile sottolineare come la televisione, con le sue regole e i suoi tempi, imponga una compressione dei contenuti ottenendo una comunicazione dove lo slogan e la polemica contano più della concretezza programmatica.
Questo dato, più di molti altri, spiega come l’Italia stenti ad evolversi anche dal punto di vista della rappresentatività democratica, rimanendo ancorata a vecchi sistemi di comunicazione e, di conseguenza, a vecchi soggetti e vecchi partiti.
L’unica apparente eccezione a questo status quo monolitico sembrerebbe Grillo ma anche qui occorre fare attenzione: la "rete" di Grillo è quella dei meetup e dei followers del suo blog e ha uno scarso livello di comunicazione effettiva sul web. Poca organizzazione, poca professionalità e soprattutto un movimento che deve tutto il suo consenso a una singola persona più che a un programma o alle capacità dei singoli candidati, una persona che ha il suo punto forte nel saper far rumore e "bucare lo schermo" con le sue affermazioni assolute e urlate... insomma uno da TV.
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