Editoria: sì al tetto stipendi Rai. Le ultime novità sul Ddl in Senato

Chiara Troncarelli

15 Settembre 2016 - 09:52

Editoria: è stato approvato l’emendamento sul tetto stipendi Rai. Ecco le ultime novità e cosa cambierà con la riforma editoria.

Editoria: sì al tetto stipendi Rai. Le ultime novità sul Ddl in Senato

Continua l’iter parlamentare sulla riforma dell’editoria: dopo la pausa estiva infatti sono ripresi i lavori per ultimare la manovra sull’editoria del governo e sono state introdotte alcune novità nel ddl editoria dal Senato.

Il ddl editoria infatti è arrivato in Senato a metà luglio per l’esame degli emendamenti che sono stati avanzati su tetto stipendi dei dipendenti pubblici e sulle nuove regole per le testate online.

Proprio su uno degli emendamenti, il tetto stipendi vi è stato maggiore interesse da parte dell’opinione pubblica, specialmente dopo l’introduzione del piano per la trasparenza di viale Mazzini che ha permesso di conoscere gli stipendi di tutti i dipendenti, giornalisti e dirigenti Rai.

Il problema degli stipendi Rai infatti è molto sentito dal momento che tutti i cittadini sono tenuti a pagare il canone Rai nella bolletta elettrica. Grazie quindi alla pubblicazione del “piano per la trasparenza e la comunicazione aziendale” degli stipendi Rai adesso è possibile farsi una idea più precisa di chi sono i dirigenti e dipendenti Rai che superano i 200mila euro di stipendio.

Ma vediamo insieme quali sono le novità approvate dal Senato sulla manovra sull’editoria, cosa cambia per gli stipendi Rai e le altre novità ddl editoria.

Stipendi Rai: sì del Senato al tetto stipendi Rai

Il Senato con 237 voti favorevoli, nessun contrario e un astenuto del M5S ha approvato l’emendamento del relatore Roberto Cociancich (Pd) che introduce un tetto stipendi pari a 240mila euro annui agli stipendi Rai.

Il problema del tetto stipendi Rai era stato sollevato da Roberto Calderoli e ha avuto sin da subito una grande risonanza: con l’approvazione dell’emendamento viene stabilito quindi un limite per gli stipendi Rai di 240 mila euro come è previsto per gli amministratori pubblici.

Chi riguarda il tetto stipendi Rai? Il limite si applica agli amministratori, al personale dipendente e ai consulenti della Rai.

L’emendamento di Calderoli al ddl sull’editoria, che è stato riformulato, ha così previsto

"una riduzione di accesso al Fondo per gli ammortizzatori sociali per quell’azienda editoriale che ha il proprio personale, i propri collaboratori e amministratori con stipendi che superano il tetto dei 240mila euro previsto per la Pubblica Amministrazione che poi è lo stipendio previsto per il presidente della Repubblica".

Editoria: quali sono le ultime novità del Ddl?

Oltre al tetto stipendi Rai di 240 mila euro le novità ddl sull’editoria sono relative alla creazione di un Fondo per il pluralismo e l’innovazione presso il ministero dello Sviluppo economico e la rifomulazione della disciplina sui contributi pubblici, sul prepensionamento dei giornalisti e sul Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti.

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