Questa mattina prima dell’apertura di piazza affari sono stati diffusi i dati relativi al quarto trimestre Eni. Ieri si è riunito il consiglio di amministrazione per esaminare i risultati preliminari del 2013 e deliberare l’ammontare complessivo del dividendo relativo allo scorso esercizio.
Questi i risultati finanziaria di Eni:
- Utile operativo adjusted: €3,52 miliardi nel trimestre (-29%); €12,62 miliardi nel 2013 (-34%2);
- Utile netto adjusted: €1,30 miliardi nel trimestre (-14%); €4,43 miliardi nel 2013 (-35%2);
- Utile netto: -€0,61 miliardi nel trimestre (+69%); €5,20 miliardi nel 2013 (+24%);
- Cash flow operativo: €3,18 miliardi nel trimestre; €10,97 miliardi nel 2013;
- Leverage a 0,25, stabile rispetto al 2012;
- Dividendo proposto: €1,10 per azione di cui €0,55 già distribuiti come acconto (€1,08 nel 2012);
- Avviato a gennaio 2014 il programma di riacquisto delle azioni Eni.
Il Consiglio di Amministrazione intende proporre all’Assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo di €1,10 per azione (€1,08 nel 2012) di cui €0,55 distribuiti nel settembre 2013 a titolo di acconto. Il dividendo a saldo di €0,55 per azione sarà messo in pagamento a partire dal 22 maggio 2014 con stacco cedola il 19 maggio 2014.
Nel comunicato con i risultati del quarto trimestre e il preconsuntivo 2013, Eni indica anche strategie e prospettive per il quadriennale 2014-2017:
"L’outlook 2014 è caratterizzato da un moderato rafforzamento della ripresa economica globale sulla quale tuttavia pesano le incertezze dovute alla debole crescita in Europa e ai rischi delle economie emergenti. Il prezzo del petrolio è previsto rimanere su valori sostenuti per effetto dei rischi geopolitici e dei conseguenti problemi produttivi in alcuni importanti Paesi, in un quadro di bilanciamento della domanda e dell’offerta di greggio. Lo scenario competitivo rimarrà sfidante a causa del perdurare dei deboli fondamentali nelle industrie europee del gas, della raffinazione e della chimica. In questi settori il management non prevede alcun apprezzabile recupero della domanda, mentre la concorrenza e l’eccesso di offerta/capacità eserciteranno una forte pressione sui margini".
"Nel 2014 - conclude la nota - il management prevede "un livello di spending per gli investimenti sostanzialmente in linea rispetto al 2013 (€12,75 miliardi l’ammontare degli investimenti tecnici e €0,32 miliardi quello di investimenti finanziari del consuntivo 2013). Il leverage a fine 2014, assumendo un prezzo del Brent medio annuo di 104 $/barile, è previsto sostanzialmente in linea con il livello di fine 2013 per effetto della gestione industriale e di portafoglio."
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