La BCE non ha fretta di aumentare il piano di acquisto titoli. Delusi gli investitori, che fermano l’ondata di vendite sull’euro. Il cambio EUR/USD recupera e si avvicina a 1,12
Il discorso di Mario Draghi al Parlamento europeo ha frenato la discesa dell’euro, in virtù del fatto che il governatore della BCE non vede imminente un rafforzamento del piano di quantitative easing da 60 miliardi di euro al mese. Il banchiere italiano ha sottolineato che è ancora troppo presto per parlarne, in quanto bisognerà valutare meglio la crisi dei mercati emergenti, la debolezza strutturale dei prezzi delle materie prime e le turbolenze finanziarie iniziate ad agosto. Draghi ha comunque ribadito che la BCE è pronta a intervenire, se necessario, per combattere il rischio di bassa inflazione nell’Eurozona.
Il numero uno dell’Eurotower ha affermato che ci vorrà più tempo del previsto per rivedere l’inflazione nell’area euro vicina al target del 2%, ma la BCE ha gli strumenti adatti per rafforzare gli stimoli monetari, sia nella composizione che nella durata. Le borse europee hanno reagito bene dopo il discorso di Draghi, mentre sul forex l’euro si è rafforzato. Il tasso di cambio Euro/Dollaro ha recuperato dai bottom intraday di 1,1105 spingendosi fino a 1,1190. Non va escluso che possa esserci un ulteriore rimbalzo tecnico, almeno fino a 1,1250 – 1,13.
La moneta unica è oggi molto ben acquistata nei confronti di sterlina, franco svizzero e valute oceaniche, mentre è volatile nei confronti dello yen. Il cross Euro/Sterlina è salito fino in area 0,7340, quando invece ieri era crollato sotto 0,72 sui minimi a un mese. Bel movimento rialzista anche per il cross Euro/Franco svizzero, che da ieri ha recuperato circa 100 pip tornando sopra 1,0920. Qui appare possibile un ritorno in are 1,10 – 1,1050. Il cross Euro/Yen, infine, è prima sceso a 133,15 e poi risalito fino a sfiorare 134,70. Ora la quotazione si aggira intorno a 134,20.
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