Mario Draghi calma i mercati: banche più sicure, BCE pronta ad agire a marzo

Flavia Provenzani

16/02/2016

16/02/2016 - 10:31

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Draghi calma i mercati finanziari: comparto banche sicuro, la BCE non esiterà ad agire a marzo.

Mario Draghi calma i mercati: banche più sicure, BCE pronta ad agire a marzo

Mario Draghi, presidente della Banca Centrale Europea, ha riportato la calma sui mercati finanziari ribadendo che la BCE non esiterà ad agire per sostenere la crescita e l’inflazione dell’Eurozona.

I mercati azionari europei, già in rialzo dopo un inizio 2016 disastroso, hanno chiuso la giornata di ieri in netto riazlo sulla aspettativa che Draghi annuncerà un potenziamento della politica monetaria dell’eEozona durante la prossima riunione di marzo.

La finanzia europea crede che numero uno della BCE risponderà alle paure di una deflazione e di un’alta volatilità sui mercati portando i tassi di interesse ancor di più in territorio negativo e aumentando la portata dell’attuale Quantitative Easing.

Draghi ha lasciato intendere durante la testimonianza al Parlamento europeo che un ulteriore stimolo potrebbe essere imminente. «La BCE è pronta a fare la sua parte», ha detto, aggiungendo che la banca sta osservando attentamente il livello basso di inflazione l’ammontare di denaro che fluisce dalle banche all’economia.

"Se uno di questi due fattori comporterà rischi al ribasso per la stabilità dei prezzi, non esiteremo ad agire",

ha detto Draghi.

Il comparto bancario europeo ha perso quasi un quarto del suo valore dall’inizio dell’anno. Ma il presidente Draghi ha riferito che le condizioni attuali delle banche europee sono migliori rispetto all’ultima crisi finanziaria.

Le banche e il sistema finanziario nel suo complesso sono più resistenti, ha detto il presidente ai membri del Parlamento europeo.

"Il forte calo dei prezzi delle azioni bancarie riflette una maggiore sensibilità del settore a una view del’economia più debole del previsto",

ha detto Draghi.
Gli investitori sono preoccupati inoltre che le banche possano essere colpite dal crollo dei prezzi delle materie, dalle normative istituzionali più severe e dati tassi di interesse bassi, ha detto il presidente.

La BCE non esiterà ad agire a marzo modificando lo stimolo di politica monetaria e le banche europee sono più sicure grazie ai controlli della banca centrale europea: sono questi i due messaggi principali che Mario Draghi ha deciso di mettere in risalto durante la sua testimonianza sull’andamento della politica monetaria della BCE davanti alla Commissione degli Affari economici e finanziari del parlamento europeo.

È la prima presentazione di Mario Draghi, presidente della BCE, davanti al Parlamento UE nel 2016, in un contesto più che mai rischioso per l’economia dell’Eurozona.
Il numero uno della BCE non esita a ripetere che, qualora i prezzi siano minacciati da fattori ribassisti, la banca centrale europea non esiterà a fare la sua parte a marzo.

Draghi: BCE a marzo è pronta ad agire

La ripresa dell’Eurozona prosegue ad un passo moderato, sostenuto dalla politica monetaria e dall’impatto favorevole dei prezzi più bassi dell’energia. Tuttavia, il livello degli investimenti rimane debole.

Sulla possibilità che la BCE possa aumentare il piano di stimolo all’interno della politica monetaria a marzo, Draghi afferma che la BCE esaminerà due fattori principali in sede della prossima riunione:

  • la forza degli effetti di trasmissione dell’inflazione sui salari e sui prezzi e sulle aspettative d’inflazione
  • gli effetti di trasmissione sull’andamento dei mercati finanziari.

Se anche uno di questi fattori rappresenterà un rischio negativo per i prezzi dell’Eurozona,

“non esiteremo ad intervenire”.

Non ci sono promesse nel discorso preparato di Mario Draghi.

"La BCE è pronta a fare la sua parte.
Come abbiamo annunciato alla fine del nostro ultimo incontro di politica monetaria nel mese di gennaio, il Consiglio direttivo esaminerà e, eventualmente, riconsidererà l’orientamento di politica monetaria ai primi di marzo.

Il focus delle nostre deliberazioni sarà duplice.
In primo luogo, esamineremo la forza di bassa inflazione dall’estero, sugli stipendi, sui prezzi e sulle aspettative di inflazione. Ciò dipenderà dalla dimensione e dalla persistenza della caduta dei prezzi del petrolio e delle materie prime e l’incidenza degli effetti sui salari e i prezzi interni.

In secondo luogo, alla luce delle recenti turbolenze finanziarie, analizzeremo lo stato di
trasmissione dei nostri impulsi monetari da parte del sistema finanziario e in particolare da parte delle banche. Se uno di questi due fattori comporterà dei rischi al ribasso per la stabilità dei prezzi, non esiteremo ad agire."

La prima sembra essere la frase chiave del discorso di Draghi.

Draghi su Banche: titoli sottovalutati, comparto sicuro

Draghi interviene a lungo sul sell-off dei titoli bancari. Le banche hanno una maggiore sensibilità alle prospettive economiche negative e sono maggiormente esposte al settore delle materie prime.

Draghi però aggiunge che la gran parte delle banche ha un’esposizione limitata ai settori legati a commodities, e sono quotate al di sotto del loro valore contabile.
Secondo il numero uno della BCE, il sell-off sulle banche è stato amplificato dall’aspettativa che le banche debbano fare di più in un contesto di interesse più bassi.

La riforma della regolamentazione delle banche post-crisi ha posto le giuste fondamenta per una maggiore resilienza del sistema finanziario nel suo insieme. Le banche hanno ora delle riserve di capitale più consistenti, hanno ridotto la leva finanziaria e hanno dei migliori profili di finanziamento.
Draghi, concludendo la parentesi sulle banche europee, afferma che i requisiti finanziari non saranno aumentati.

Draghi sui crediti deteriorati in Italia

Domanda: le vostre politiche sono state accusate di non funzionare, inclusi i risparmiatori con tassi di interesse bassi. Inoltre ho letto che la BCE è in trattative con il governo italiano circa l’acquisto di pacchetti di crediti inesigibili. La mia domanda è: perché?

Draghi: Non sono d’accordo che il QE e la politica monetaria non funzionino. Ora siamo di fronte ad una situazione diversa rispetto a due anni fa. Abbiamo una graduale ripresa, che continua.

La notizia secondo cui la BCE acquisterà dei non performing loans in Italia non è vera, come afferma Mario Draghi, “non stiamo parlando di comprare nulla”.
La questione gira intorno al fatto che questi possano o meno essere accettati come garanzia, il che è diverso dal parlare di un acquisto.

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