Attraverso il suo ultimo discorso, Mario Draghi, presidente della BCE, ha evidenziato dei segnali di milgioramento nell’economia Europea. Il messaggio di fondo è che "Insieme stiamo uscendo dalla crisi".
Crisi che, in Italia, dopo la caduta dell governo Berlusconi giustifica qualsiasi atto della nuova classe politica al governo, quali tagli alla spesa pubblica e provvedimenti teoricamente volti a risollevare la difficile situazione in cui si trova il Paese.
L’operato dell’ultimo periodo del Governo Monti ha convinto (per ora) l’Europa a ritirare la mano protratta in aiuto dell’Italia, ma la ripresa vera e propria scaturisce anche dalla risoluzione di questioni quali i posti di lavoro e l’aumento del potere di acquisto pro-capite, ma per il momento non sembra che si sia in grado di operare verso tale direzione.
Al contrario, i disegni di legge in discussione la prossima settimana quale la Legge di stabilità richiamano modifiche e tagli diretti più che mai verso l’austerità.
Svanisce la possibilità di porre la diminuzione della tassazione sul lavoro come reale possibilità di mandare aria nuova verso i polmoni delle medie e piccole imprese.
Modifiche sostanziali invece nel campo dell’istruzione, con conseguente aumento di un terzo delle ore lavorative settimanali dei professori in cambio di quindici giorni di ferie retribuite in più all’anno. Effetto: diminuzione sostanziale della domanda lavorativa a parità di spesa.
In antitesi le folli spese pubbliche per stipendi da capogiro per i manager pubblici, e il più alto costo della politica di sempre, che con il decentramento dei poteri trova nuovi modi per un utilizzo indecoroso del denaro pubblico.
Per arrivare infine allo spreco di trecento milioni di euro che si prevede andranno bruciati in risarcimenti alle ditte appaltatrici del ponte sullo stretto di Messina, che si ritroveranno il portafoglio pieno senza nemmeno aver piazzato un pilone.
In definitiva puntare il dito su feste in maschera in sede di consiglio regionale sembra quasi indicare il male minore.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
