La dieta del gruppo sanguigno del dott. Mozzi fa dimagrire davvero o è una bufala? Ecco come funziona la dieta amata dalle star e qual è il menù da seguire in base al proprio gruppo sanguigno.
Davvero si può dimagrire con la dieta del gruppo sanguigno del dott. Mozzi o i rischi sono maggiori dei benefici? Ecco svelati i principi su cui si fonda e cosa prevede il menù.
In TV non si fa che parlare di questo regime alimentare basato sul gruppo sanguigno e il dubbio se sia una bufala o faccia realmente perdere peso assilla chi è alla ricerca di una dieta dimagrante efficace. Come si può dimagrire mangiando o evitando alimenti in base al proprio gruppo sanguigno? Vediamo nel dettaglio come funziona la dieta del dott. Mozzi e perché è ritenuta pericolosa dalla comunità scientifica.
Si torna a parlare di dieta del gruppo sanguigno, o emodieta, ossia il regime alimentare nato in Usa e introdotto in Italia dal dott. Pietro Mozzi. Molti vip, in questi anni, hanno dichiarato di essere dimagriti con la dieta del gruppo sanguigno, e l’argomento è tornato di moda in TV soprattutto su Canale 5, dove il dott. Mozzi e vari medici e testimoni sono stati invitati a dire la loro su regole, benefici e rischi dell’emodieta.
Così, dopo la dieta del dottor Lemme, che è stata al centro delle discussioni durante le puntate di “Pomeriggio 5” e “Domenica Live”, Barbara D’Urso recentemente è tornata a occuparsi di un’altra dieta in voga tra le star di tutto il mondo, che promette di far perdere peso e vivere bene, ma considerata sbagliata e inefficace dal mondo scientifico.
La bagarre sulla dieta del gruppo sanguigno nel salotto della D’Urso ha quindi incuriosito moltissime persone, desiderose di capire se questa dieta funziona davvero e come fare per dimagrire in base al proprio gruppo sanguigno.
Per scoprirlo è bene dare uno sguardo a quelli che sono i principi, le fasi e i cibi ammessi per perdere peso con la dieta del gruppo sanguigno del dott. Mozzi.
Dieta del gruppo sanguigno a Pomeriggio 5, cos’è e come funziona?
La dieta del gruppo sanguigno, chiamata anche emodieta, è stata ideata più di 15 anni fa dal naturopata americano Peter D’Adamo e recentemente rilanciata in Italia da personaggi come il dott. Pietro Mozzi, ospite negli ultimi giorni di Barbara D’Urso a “Pomeriggio 5”.
La filosofia di questa dieta si basa sul principio del gruppo sanguigno, sulle glicoproteine e sulle lectine: il nostro metabolismo è diverso a seconda se siamo gruppo A,B, AB o 0 e in base a questo è più o meno tollerante a certi cibi. Bisogna quindi evitare gli alimenti che provocano l’agglutinazione, cioè la formazione di agglomerati di antigene.
Lo scopo, però, non è propriamente quello di perdere chili, bensì di stare bene in salute. Un’alimentazione scorretta nel tempo, infatti, può farci ammalare. Per fare un esempio, secondo i principi di D’Adamo, latte e derivati potrebbero causare obesità ma anche tumori e morbo di Alzheimer.
Dieta del gruppo sanguigno: menù e regole
La dieta del gruppo sanguigno prevede che le persone assumano ed evitino determinati cibi e che seguano un certo stile di vita in base al gruppo sanguigno di appartenenza. In generale, però, possiamo dire che un alimentazione priva (o quasi) di farinacei e cereali con il glutine è uno dei capisaldi della dieta. Vediamo nel dettaglio i menù previsti per il gruppo 0, A, AB e B.
Secondo il dott. Mozzi le persone di gruppo 0 hanno un sistema immunitario estremamente reattivo e un’ottima disposizione verso la carne, proprio come i primi uomini. Vanno bene quindi le diete iperproteiche e chetogeniche come la dieta Dukan e a zona.
Banditi, invece, i latticini, i cereali e i legumi, che non solo vengono assimilati male, ma farebbero anche ingrassare gli appartenenti al gruppo 0. Lo sport da fare, invece, prevede attività pesanti (palestra, calcio, rugby…).
Il gruppo A è il gruppo dell’ “agricoltore” e si sposa bene con l’alimentazione vegetariana. Largo a frutta, verdura e cereali di ogni tipo, mentre andrebbero evitate le proteine e i grassi. Una delle cause dell’aumento di peso del gruppo sanguigno A, infatti, è l’eccessivo consumo di carne, insaccati e latticini, ma anche di pasta e pane. L’attività fisica indicata per questa categoria di persone è di tipo rilassante, come lo yoga e il golf.
I cibi adatti al gruppo B, che caratterizza il soggetto definito “nomade”, sono per lo più i latticini, che però non devono essere mai combinati con carne, pesce e legumi. Tra gli alimenti nocivi per il gruppo B troviamo le carni affumicate, molluschi e crostacei, i formaggi grassi e stagionati e alcuni legumi come i fagioli e le lenticchie. Le attività fisiche consigliate sono la camminata e il tennis.
Il gruppo AB è considerato quello più enigmatico, perché più raro, e si trova sul gradino più alto della scala evolutiva. Visto che si trova tra il gruppo A e il gruppo B e che può consumare con moderazione tutti i cibi: carne, pesce, verdura, frutta, frutta secca e anche alcuni latticini, a patto che non siano stagionati o ricchi di grassi. Sì a olio e burro, ma in piccole dosi, e solo a crudo.
Dieta del gruppo sanguigno: ecco perché è una bufala
La dieta del gruppo sanguigno ha molti proseliti, ma è considerata una bufala dal mondo scientifico, proprio perché priva di scientificità. I medici condannano questo tipo di dieta per diversi motivi.
- Innanzitutto i 4 gruppi sanguigni sono troppo pochi per poter suddividere le caratteristiche della salute e dell’alimentazione in base a essi.
- Inoltre le persone che secondo le regole di D’Adamo non tollerano i cereali, come quelle del gruppo 0, in caso di assunzione dovrebbero stare tutte male, invece c’è tanta gente che gode di ottima salute pur non rispettando i principi di questa dieta.
- La dieta del gruppo sanguigno sarebbe troppo restrittiva: l’esclusione di alcuni elementi essenziali dalla propria alimentazione senza ragionevoli necessità può portare sì a una perdita di peso, ma anche a importanti carenze nutrizionali.
- Infine i medici insistono sul fatto che la dieta personalizzata in base alla genetica non ha alcun fondamento. Le uniche informazioni che si possono evincere dal dna sono l’intolleranza al lattosio, al glutine e la celiachia, ma non è possibile indicare le combinazioni alimentari promosse o vietate in base alla genetica, anche se sono sempre di più, ad esempio, le teorie sul rapporto tra sovrappeso e flora batterica intestinale.
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