Denuncia per furto: come si fa, a chi rivolgersi e conseguenze

Isabella Policarpio

17/01/2019

Chi ha subito un furto può rivolgersi alla Polizia giudiziaria o al pubblico ministero, facendo iniziare le indagini per la ricerca del colpevole. Ecco i passaggi da seguire per denunciare.

Denuncia per furto: come si fa, a chi rivolgersi e conseguenze

La denuncia per furto, come ogni tipo di denuncia, è un importante strumento di collaborazione tra i cittadini e lo Stato in quanto permette alle Forze di polizia e alla magistratura di perseguire chi ha commesso il reato in questione.

Dunque, chi ha subito un furto, dopo essersi accertato che il fatto configuri concretamente la fattispecie di reato, può rivolgersi agli uffici delle Forze dell’ordine (questure, Polizia postale, Arma dei carabinieri), descrivere il fatto e dare impulso alle indagini.

Se le indagini confermano quanto denunciato, il colpevole subirà un processo e le relative conseguenze in caso di sentenza di condanna.

Il delitto di furto

Prima di procedere con l’atto di denuncia, occorre essere certi di aver subito una condotta ascrivibile al delitto di furto. Il reato in questione è disciplinato dall’articolo 624 del Codice Penale, e si verifica quando un soggetto terzo si impossessa di un bene mobile altrui, lo sottrae al legittimo proprietario o a chi lo detiene, per trarne un profitto per sé stesso o per altri. Precisiamo che la giurisprudenza adotta una visione ampia del concetto di “bene mobile” tanto da farvi rientrare anche l’energia elettrica ed ogni altra energia che ha un valore economico (significa che si potrà denunciare un furto anche se l’indebita appropriazione riguarda le utenze domestiche).

Ora che abbiamo chiarito cosa si intende per furto ai fini della legge italiana, se ritieni di essere stato vittima di questo reato ti indicheremo come reagire davanti alle Autorità.

A chi rivolgersi?

Chi è vittima di un furto può portare a conoscenza delle autorità il fatto in diversi modi, a seconda delle modalità in cui il furto è avvenuto. Infatti la vittima può procedere o con l’atto di denuncia o con una querela, a seconda che il furto sia stato commesso congiuntamente ad altre circostanze aggravanti o meno.

Facciamo chiarezza. La vittima deve procedere con la denuncia quando il furto viene commesso con delle aggravanti, che si verificano quando il fatto è stato compiuto:

  • con violenza sulle persone;
  • con l’uso di armi;
  • con la violazione del domicilio altrui;
  • da tre o più persone;
  • all’uscita degli sportelli degli istituti di credito;
  • sui mezzi pubblici;
  • con sequestro di persona.

In tali casi, la vittima può sporgere denuncia recandosi in uno degli uffici delle Forze dell’ordine. Qui occorrerà compilare l’apposito modulo, indicando tutti gli elementi del fatto il più dettagliatamente possibile. Gli anziani ed i portatori di handicap con difficoltà motorie possono richiedere il servizio di denuncia a domicilio chiamando il 113. La denuncia non è sottoposta ad alcun limite temporale e può essere presentata sia in forma scritta che orale (l’ufficiale in servizio si occuperà di raccogliere le informazioni in un verbale).

Per ulteriori dettagli sulle modalità di presentazione della denuncia consigliamo la lettura del nostro articolo di approfondimento su come fare una denuncia.

Invece, se il furto viene commesso senza le aggravanti sopra riportate - si dice, in questo caso, furto semplice - la vittima dovrà presentare un atto di querela presso uno degli uffici delle Forze dell’ordine, entro 3 mesi dal fatto. Nel dettaglio, la querela per furto semplice potrà essere presentata al pubblico ministero, alla polizia giudiziaria (quindi presso una stazione dei Carabinieri o un commissariato di Polizia) o all’ufficio consolare (ma solo se si risiede all’estero).

L’atto di querela deve contenere:

  • la descrizione del fatto;
  • eventuali notizie circa l’autore;
  • eventuali prove;
  • la chiara manifestazione di volontà del querelante perché il colpevole sia punito;
  • la sottoscrizione del querelante o del suo avvocato.

Le conseguenze della denuncia o querela per furto

Dopo aver sporto la denuncia o la querela, indicando tutte le informazioni a disposizione necessarie a circostanziare il fatto, le Forze dell’ordine si mettono in moto per indagare sulla veridicità dell’accusa.

Quindi, le Forze dell’ordine, guidate dal pubblico ministero, devono verificare se il reato che è stato denunciato dalla vittima esiste, cercare eventuali prove e perseguire i colpevoli. Le indagini hanno una durata di 6 mesi, prolungabili quando ci sono particolari difficoltà.

Al colpevole verrà notificato un atto che comunica la conclusione delle indagini e l’intenzione di aprire un processo. In caso di sentenza di condanna, la pena per il delitto di furto è:

  • la multa da 154 a 516 euro, nell’ipotesi di furto semplice;
  • la reclusione da 3 a 10 anni e la multa da 216 a 1.549 euro, nell’ipotesi di furto aggravato.

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