Nonostante l’annunciata ostilità del Movimento 5 stelle, della Lega e di Sinistra Ecologia e Libertà il governo ha incassato la fiducia e prosegue sulla strada dell’approvazione del Decreto del fare. Con 427 voti a favore e 167 contrari Letta incassa per la seconda volta dall’inizio del suo mandato la fiducia sul suo esecutivo e continua l’iter del nuovo decreto approvato la settimana scorsa in sede di commissione.
Nel pomeriggio è atteso l’esame degli ordini del giorno e il voto sul merito del provvedimento per il quale previsto l’ostruzionismo di Lega-M5S-Sel.
Ostruzionismo di M5S-Lega-Sel
Già annunciata nei giorni scorsi l’azione di ostruzionismo ai lavori parlamentari ha come scopo lo spostamento della riforma costituzionale a settembre.
Il Ministro delle riforme Gaetano Quagliariello blinda la riforma costituzionale affermando che i tempi di approvazione non saranno modificati. Il governo Letta ha un programma ben preciso e un calendario che prevede l’approvazione di determinate riforme nell’arco di 18 mesi chiesti dall’esecutivo. Dall’opposizione però continua la linea dura:
La nostra strategia partirà da oggi e andrà avanti a oltranza, finché il provvedimento non verrà spostato a settembre. La nostra campagna di ostruzionismo continuerà finché il testo di legge non uscirà dal calendario di luglio e agosto. Non esiste che in piena estate si discuta un ddl così importante
precisa il vicepresidente M5S della Camera Luigi Di Maio.
Sostegno all’esecutivo anche dalla vicepresidente Pd della Camera, Marina Sereni che paventa la possibilità che l’ostruzionismo dell’asse M5S-Lega-Sel possa bloccare l’approvazione di riforme importanti anche per gli elettori dei suddetti movimenti-partiti come la legge contro l’omofobia e quella sul finanziamento ai partiti. La Sereni infatti si chiede:
Chissà se i militanti e gli elettori del Movimento di Grillo sanno che i loro deputati stanno bloccando il decreto "del fare" con un ostruzionismo fine a se stesso, messo in campo perche’ il governo, dopo un ampio confronto in commissione che ha portato ad accogliere anche proposte del M5S, non ha accettato la pretesa di avere approvati ad ogni costo altri loro emendamenti
Novità introdotte dalla Commissione
Intanto, mentre il governo è alle prese con l’ostruzionismo di parte del Parlamento, è utile fare il punto sugli ultimi ritocchi introdotti dalla Commissione in sede di approvazione del decreto.
Di seguito una breve lista delle ultime modifiche:
- Wi-fi: liberalizzazione del Wi-fi per i negozi che non richiederà più "l’identificazione personale degli operatori". Grazie all’approvazione do questo emendamento non sono più validi gli obblighi stabiliti in precedenza riguardo i negozi o gli esercenti che offrono connessione al pubblico.
- Esenzione imposta di bollo: è stata approvata l’esenzione dall’imposta di bollo dello 0,15% per la comunicazioni ai piani di partecipazione azionaria dei dipendenti. Tale esenzione è valida per i lavoratori delle imprese che operano nel settore del commercio e della distribuzione, i cui utili sia costituiti prima del decreto Salva-Italia.
- Sgravi per cooperative: il decreto introduce degli sgravi fiscali, previdenziali e assicurativi a cooperative e consorzi in misura proporzionale alla quantità di prodotto coltivato o allevato.
- Risorse all’agricoltura: tesoretto di 10 milioni per il ministero delle politiche agricole e forestali da impiegare negli anni 2013-2014. Il decreto autorizza tale dote per il Ministero dell’agricoltura per favorirne il rilancio e la partecipazione all’Expo 2015.
- Niente tetto agli stipendi dei manager: nonostante i tentativi non è riuscito a passare l’emendamento per stabilire il tetto agli stipendi dei manager di Poste e Ferrovie e Anas. Il Ministero della sviluppo afferma che la norma introduce "elementi di uniformità e di regolazione nella determinazione dei compensi per i manager pubblici".
- Tagliati fondi per la banda larga: per evitare la sforbiciata per le emittenti locali si è deciso di tagliare i fondi per la banda larga che passano così da 150 milioni a circa 130 milioni.
- Niente alleggerimento Irap autonomi: nell’ambito della ricerca della copertura finanziaria del provvedimento è prevista anche la riduzione di 18,9 milioni di euro del fondo per alleggerire l’imposta Irap sugli autonomi.
- Incompatibilità carica parlamentare-sindaco: La commissione ha approvato la norma che vieta ai parlamentari o ministri di svolgere anche il ruolo di sindaco; questa norma però non risulta valida per i sindaci dei piccoli comuni, quelli con popolazione sotto i 15mila abitanti.
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