Il governo ha presentato una ventina di emendamenti soppressivi al decreto competitività. Tra questi anche l’abolizione del tetto a 240mila euro per gli stipendi dei manager
Potrebbe essere un brutto autogol per il governo fare marcia indietro su una delle battaglie più acclamate dagli elettori: il tetto allo stipendio dei manager pubblici. Attualmente in discussione alla Camera infatti, il decreto competitività è ancora lontano dall’essere approvato in via definitiva. E le ultime modifiche verso cui spinge il governo riguardano: il tetto allo stipendio dei manager pubblici, il pagamento dei crediti per 535 milioni a Poste italiane, limite della soglia per uso del contante a stranieri e turisti, la Scia per fare impresa.
Modifiche
Nel calderone del decreto competitività alla fine c’è finito di tutto, tanto che dal Colle, secondo indiscrezioni di palazzo, sarebbe arrivato un monito contro un decreto "troppo eterogeneo". Il governo, in sede di discussione in commissioni Ambiente e Industria alla Camera, ha presentato una serie di emendamenti soppressivi, una ventina circa.
Tra le disposizioni che il governo intende cancellare: il tanto discusso e invocato tetto per stipendi dei manager Pa per le società quotate e quelle emittenti strumenti finanziari quotati o che rilasciano titoli scambiati; il pagamento dei crediti per 535 milioni di euro a Poste italiane; l’abolizione del limite della soglia dei 1.000 euro per l’uso del contate a stranieri e turisti in Italia; la possibilità nell’ambito delle semplificazioni per l’attività imprenditoriale della sola Scia per fare impresa.
Tempi stretti
Il decreto competitività ha scadenza 22 agosto. E’ necessario quindi concludere l’iter parlamentare entro tale data per evitare la decadenza del decreto. Lo scoglio di palazzo Madama è stato superato dal governo la scorsa settimana ponendo la questione di fiducia sull’approvazione del Dl. Ma le nuove modifiche proposte dall’esecutivo renderanno necessario un ulteriore passaggio al Senato. I tempi quindi stringono. Il prossimo appuntamento con il decreto competitività al momento è fissato per il 4 agosto quando sarà in aula a Montecitorio.
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