Decollano conti delle compagnie aeree, ma Alitalia va verso i contratti di solidarietà per i dipendenti. Perché questa crisi?

Marta Panicucci

04/06/2013

Decollano conti delle compagnie aeree, ma Alitalia va verso i contratti di solidarietà per i dipendenti. Perché questa crisi?

L’associazione internazionale trasporti aerei, la IATA ha diffuso un rapporto sulla situazione delle compagnie aeree mondiali di cui ne rappresenta circa il 93%. Secondo il report dell’associazione i profitti per l’anno in corso saranno migliori rispetto alle aspettative. Secondo la IATA infatti, le compagnie aeree dovrebbero registrare profitti netti per circa 12,7 miliardi di dollari. La previsione precedente si fermava a quota 10,6 miliardi che già indicava un aumento rispetto ai conti del 2012 pari al 60%.

Buone, anzi ottime notizie quindi, per il comparto aereo mondiale, anche se ovviamente la situazione positiva non interessa tutte le compagnie. La condizione delle singole compagnie non è sempre positiva; a saperlo bene è l’Alitalia, la compagnia di bandiera italiana, sommersa dai debiti e costretta a chiedere contratti di solidarietà per i propri dipendenti.

Rapporto IATA

Uno dei fattori che contribuisce a diminuire i costi e quindi aumentare il guadagno netto delle compagnie aeree è di certo il prezzo del combustibile inferiore alle attese. Ma secondo la IATA non si tratta solo di una diminuzione dei costi, ma anche e soprattutto un incremento dei guadagni. Per il 2013 infatti è previsto l’80,3% di load factor, ovvero la percentuale di riempimento degli aeroplani. Se si confermasse questa percentuale stimata dall’IATA, si registrerebbe un nuovo record, al momento fermo al livello del 2006 con 6 punti percentuali circa in meno.

Buone notizie anche per l’ambiente: secondo la IATA ci sono stati anche notevoli miglioramenti per quanto riguarda l’impatto ambientali dei voli e l’associazione internazionale delle compagnie aeree vede sempre più vicino il raggiungimento degli obiettivi prefissati in materia di rispetto dell’ambiente:

  • il miglioramento dell’efficienza del combustibile
  • l’aumento del carbon-neutral fino al 2020
  • riduzione in termini assoluti delle emissioni entro il 2050.

Situazione europea e Alitalia

Il rapporto della IATA, come detto prima, prende in considerazione il comparto aereo nel suo complesso, ma le situazioni relative ai singoli stati o singole compagnie sono molto diversificate. Intanto c’è da dire che l’Europa registra un tasso di crescita molto inferiore rispetto alle altre zone del mondo fatta eccezione per l’Africa, ma se stringiamo ancora il campo d’osservazione vediamo che una delle compagnie più indebitate e in difficoltà d’Europa è di certo la nostra compagnia di bandiera.

Alitalia ha chiuso infatti un primo trimestre 2013 con perdite intorno a 157 milioni di euro che, secondo le previsioni, sono destinate ad aumentare. Le perdite al momento sono più o meno uguali alle disponibilità in cassa di risorse liquide, presenti solo grazie ai finanziamenti dei soci della compagnia.

Alitalia tuttavia può vantare dei tassi di riempimento in crescita, anche se resta comunque lontana di almeno 10 punti percentuali dalla media diffusa dal rapporto della IATA. Di tutt’altro tenore ad esempio le stime che riguardano Air France-KLM, British Airways e Lufthansa, le principali compagnie operanti in Europa, che probabilmente, grazie ai voli transatlantici, raddoppieranno i propri profitti anche rispetto alle stime.

Contratti di solidarietà per Alitalia

La disastrosa condizione dei conti di Alitalia ha costretto il nuovo amministratore delegato, Gabriele Del Torchio ha varare un primo piano di intervento nel tentativo di salvare la precaria situazione dell’azienda di bandiera. Ieri Alitalia è stata costretta a chiedere ai sindacati 2.400 contratti di solidarietà per i propri dipendenti. Alitalia ha portato sul tavolo delle trattative con i sindacati il problema dei lavoratori in esubero che riguarderebbe circa 600 dipendenti tra il personale di terra, definendo il ricorso ai contratti di solidarietà, come "un’operazione di salvaguardia occupazionale".

La proposta di Alitalia è di far rientrare circa 2.400 persone nei contratti di solidarietà che prevedono la riduzione di 50 ore medie mensili, con una diminuzione dello stipendio di circa 70 euro al mese. Alitalia ha chiesto ai sindacati di far scattare il contratto di solidarietà già a partire da lunedì prossimo, mantenendolo per i prossimi due anni, tempo necessario per poter affrontare le gravi condizioni del bilancio aziendale.

I due nodi principali che dovranno essere sciolti nelle prossime ore con i sindacati riguardano il taglio dello stipendio e il numero dei lavoratori coinvolti. I sindacati chiedono che Alitalia si impegni a garantire l’integrazione salariale, per poi rifarsi nei confronti dell’Inps o delle casse dello Stato. Il sindacato ha anche manifestato preoccupazione riguardo all’elevato numero di personale, soprattutto di terra, coinvolto nelle trattative per i contratti di solidarietà. Le associazioni dei lavoratori temono infatti che un numero troppo elevato di lavoratori con orario ridotto possa compromettere il buon funzionamento dell’azienda, prospettiva che non gioverebbe certamente ai bilanci di Alitalia.

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