Il DDL anticorruzione è giunto in discussione al Senato mentre i dati Ocse collocano l’Italia al primo posto per corruzione percepita nelle istituzioni.
Dopo due anni di attesa (734 giorni) e di polemiche finalmente il ddl anticorruzione, il disegno di legge che inasprisce le sanzioni per i reati legati alla corruzione, è arrivato in discussione a Palazzo Madama e verrà votato il primo aprile.
Il Presidente del Senato Pietro Grasso, che il 15 marzo del 2013 presentò per la prima volta il ddl in materia di corruzione, ha espresso la propria soddisfazione durante il convegno dedicato al contrasto alle mafie tenutosi ieri a Montecitorio.
"Finalmente in questi giorni siamo riusciti a dare avvio al dibattito parlamentare alla legge sulla corruzione, dopo tanti, troppi rinvii"
ha commentato il Presidente Grasso.
Al testo del ddl anticorruzione, già modificato in Commissione Giustizia, sono stati presentati oltre 200 emendamenti.
La prima parte del provvedimento, che riguarda i reati contro la pubblica amministrazione, inasprisce le pene principali e accessorie per i reati di corruzione, indebita induzione e peculato; sono inoltre previsti obblighi di riparazione e attenuanti in caso di collaborazione utile alle indagini e, in un’ottica di prevenzione, lo scambio di informazioni tra Autorità anticorruzione, Procure e Tribunali amministrativi regionali.
La seconda parte del disegno di legge riguarda i delitti di falsa comunicazione sociale, il cosiddetto falso in bilancio sui cui si è tanto discusso negli ultimi mesi.
È prevista un’area di non punibilità per fatti di lieve entità riguardanti società non quotate.
Il ddl anticorruzione è giunto al Senato proprio all’indomani dello scandalo sul giro di tangenti legato alle opere pubbliche e nel momento in cui è stato reso noto lo studio dell’Ocse in merito alla percezione della corruzione nel mondo.
Dal rapporto “Curbing corruption” dell’organizzazione parigina emerge che l’Italia, con la più alta corruzione percepita (vicina al 90%) nelle istituzioni governative e locali, è al primo posto tra i 34 paesi Ocse.
L’approdo al Senato del ddl anticorruzione è avvenuto inoltre qualche giorno dopo l’approvazione della Camera al provvedimento che allunga i tempi di prescrizione, materia che ha suscitato una certa tensione all’interno della maggioranza.
In particolare gli alfaniani di Ncd hanno manifestato la propria contrarietà all’aumento dei tempi di prescrizione e si sono astenuti sul voto finale, in attesa di vedere cosa accadrà con la seconda lettura del Senato durante la quale, annuncia il Ministro della giustizia Orlando, potrebbero essere introdotte delle modifiche.
Nel frattempo il Governo ha avviato la consultazione pubblica sulla direttiva anticorruzione elaborata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) e dall’Autorità Anticorruzione (Anac).
Tale consultazione è rivolta alle società controllate o partecipate, direttamente o indirettamente, dal Mef che intendono inviare le proprie osservazioni sulla direttiva in questione. I contributi dei soggetti interessati potranno essere inoltrati entro le ore 18:00 del 15 aprile 2015 all’indirizzo [email protected].
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