La crisi economica è messa in risalto anche dai dati Istat: ci sarebbe infatti un 29% di dipendenti che aspetta il rinnovo dei propri accordi contrattuali arrivando a circa 32,1 mesi di attesa e, senza i dovuti rinnovi, il tasso di crescita dell’indice generale potrebbe subire un drastico crollo a partire da gennaio 2013, quando si attesterebbe secondo le stime allo 0,9%; inoltre, il tasso di crescita dei salari orari si ridurrebbe per l’industria dal 2,3% allo 0,6%, tutto a causa della scadenza di molti contratti per la fine del 2012. In tutto sarebbero coinvolti 3,8 milioni di dipendenti.
I dati
La situazione ad agosto era la seguente: l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie era aumentata dello 0,1% rispetto a luglio e dell’1,6% rispetto ad agosto dello scorso anno. Nel periodo che va da gennaio ad agosto 2012, si è registrato un aumento dell’indice dell’1,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Per quanto riguarda il settore privato, i dipendenti in attesa di rinnovo sono il 7,6%, meno rispetto al mese precedente (8,5%) e meno di agosto 2011 (12,9%).
Le case non si vendono più
Il settore immobiliare è uno dei più colpiti: la compravendita di case infatti ha subito un calo del 16,9% nei primi tre mesi del 2012, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un calo del 17,2% per quanto riguarda gli immobili ad uso residenziale e dell’11,8% per quelli destinati ad uso economico. Un fortissimo calo anche per i mutui, crollati del 49,6% sempre rispetto al primo semestre dello scorso anno.
Gli unici settori che, lo scorso mese, hanno registrato degli incrementi positivi sono stati quelli dell’energia elettrica, del gas, dell’abbigliamento, delle lavorazioni di minerali non metalliferi, legno, carta e stampa.
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