Dal Jobs Act al Business Act per le imprese: ecco il piano di incentivi, sostegni e agevolazioni fiscali per le PMI

Vittoria Patanè

17/04/2015

Business Act per le imprese. Ecco tutte le misure studiate dal Governo per far rinascere le aziende italiane

Dal Jobs Act al Business Act per le imprese: ecco il piano di incentivi, sostegni e agevolazioni fiscali per le PMI

Dopo il Jobs Act è in arrivo il Business Act. Stavoltà il piano sarà rivolto alle imprese e conterrà incentivi, agevolazioni fiscali misure di finanziamento volte a risollevare l’imprenditoria italiana. L’autore della proposta è Paolo Vitelli (Scelta Civica) che parla dell’intenzione di creare uno "shock positivo alla produzione industriale e alle esportazioni del made in Italy".

Secondo quanto affermato da Vitelli:

“ il Governo si sta muovendo nella direzione giusta, ma questo è il momento di fare scelte più coraggiose, che diano un ulteriore impulso e accelerazione alla crescita, sfruttando l’attuale congiuntura favorevole caratterizzata da un basso prezzo del petrolio, un cambio favorevole e dalle politiche della Banca centrale europea”.

L’Esecutivo ha dunque deciso di raccogliere tutte le proposte all’interno di un testo di riforma volto a cambiare l’universo delle imprese. Il nome è ancora una volta anglofono e d’effetto: "Business act".

Il deputato di Scelta Civica spiega che:

“Si tratta di una serie di provvedimenti concreti, fattibili nel breve periodo, che imprimano uno slancio decisivo alle imprese in grado di provocare quella reazione positiva, lo shock insomma, sull’economia e l’occupazione”

Base di partenza del piano sarà quello di varare misure di alleggerimento della pressione fiscale accompagnate da semplificazioni nell’accesso al finanziamento. Le imprese verranno incentivate anche a “quotarsi in borsa, in modo da colmare un gap esistente con gli altri paesi”.

Il parlamentare di Scelta Civica sottolinea infattti che:

“in Italia il finanziamento alle imprese proviene per la maggior parte dalle banche, mentre in tutti i Paesi finanziariamente evoluti sono state adottate politiche fiscali specifiche per promuovere l’investimento in attività produttive attraverso i mercati azionari”.

Business act per le imprese: tutte le misure
Dal generale si passa al particolare e Paolo Vitelli elenca le misure contenute nel Business Act:

- riduzione dell’Irap di 7 miliardi di euro,
- tagli razionali ai sussidi alle imprese del 7% l’anno in tre anni,
- detassazione degli utili reinvestiti in cespiti ammortizzabili in incremento della media del triennio precedente,
- revisione delle aliquote fiscali degli ammortamenti sulle immobilizzazioni materiali,
- semplificazione della deducibilità degli ammortamenti civilistici,
- agevolazioni specifiche sulla deducibilità degli ammortamenti relativi a investimenti per adeguamenti a norme ambientali e di sicurezza sul lavoro.

In ultimo, secondo quanto riportato dal deputato, il Business act cancellerà la:

"patrimoniale occulta sui macchinari impiegati dalle imprese nella loro attività economica”.

Business Act per le imprese: quotazione
Parlando della quotazione in borsa delle imprese maggiori, Il Governo mira a incentivare l’entrata delle aziende a Piazza Affari attraverso una riduzione del tax rate del 7% per i primi tre anni successivi alla quotazione. La tassazione scenderebbe dal 27,5 al 20,5%, mentre l’imposta sulle rendite finanziarie calerebbe dal 26 al 13% per 3 anni. Inoltre la tassazione sul capital gain degli investitori (persone fisiche) che sottoscrivono aumenti di capitale di aziende all’atto della loro quotazione potrebbe essere soggetta a un vincolo di detenzione minima dei titoli di 3 anni.

"In questo modo - spiega il deputato- il fisco si comporta in maniera amichevole e incentivante non solo nei confronti degli imprenditori ma anche degli investitori”.

Business Act per le imprese: export
Altro punto fondamentale del piano è il rafforzamento dell’Export, facendo in modo che la Sace,il gruppo assicurativo per l’export che fa capo a Cassa Depositi e prestiti,

“sia adeguatamente strutturata per poter svolgere il duplice ruolo di assicuratore e finanziatore e che siano riorganizzate e accorpate in capo all’Istituto per il commercio estero, tutte le forme di supporto alle esportazioni che oggi sono gestite da una molteplicità di enti”.

Business act per le imprese: copertura
Quest’ultima misura a costo zero per lo Stato. Riguardo alle altre invece, il problema risiede proprio nelle coperture. Le risorse finanziarie potrebbero essere in parte trovate riducendo i sussidi destinati alle imprese. Il resto potrebbe essere reperito:

“dai proventi derivanti dal rientro di capitali/voluntary disclosure stimate in 5 miliardi, dallo smobilizzo delle società di comodo, dalla dismissione delle partecipazioni pubbliche nelle società quotate in borsa”

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