Curriculum Vitae: come si scrive e gli errori da evitare. Consigli pratici per non essere cestinati

Marta Panicucci

16/02/2013

Curriculum Vitae: come si scrive e gli errori da evitare. Consigli pratici per non essere cestinati

Grazie, le faremo sapere” è, probabilmente, la frase che un giovane in cerca di lavoro sente dire più spesso. Poi, niente. Presentare un curriculum vitae ben strutturato e curato è forse lo strumento migliore che i giovani possono sfruttare per la ricerca di un impiego, soprattutto in un momento di crisi economica come questo in cui il lavoro scarseggia e la disoccupazione ha toccato livelli record.

Bastano poche, ma importanti precauzioni, per evitare errori che possono portare soltanto nel cestino dei rifiuti delle risorse umane dell’azienda. Ma vediamo meglio quali sono i consigli utili per presentare un curriculum che possa destare l’interesse di chi legge e portare ad un colloquio.

Come deve essere un curriculum vitae

Per prima cosa, bisogna partire dal presupposto che il selezionatore non dedica più di un paio di minuti per ogni curriculum, quindi deve essere:

  • scritto con una grafica leggibile;
  • sintetico, non più di 2 pagine;
  • esaustivo e aggiornato, deve contenere tutte le informazioni utili; attenzione a non dimenticare le informazioni precise sugli studi, sulle date dei periodi di lavoro, sulle proprie competenze e sulla reperibilità;
  • professionale, deve presentarsi come un documento ufficiale; correttezza grafica e cura formale sono fondamentali
  • mirato alla posizione lavorativa ricercata e all’azienda destinataria;
  • sincero: eventuali informazioni false verrebbero comunque smascherate durante il colloquio.

Errori da evitare

A volte è sufficiente un piccolo errore o una semplice svista nel proprio curriculum vitae per essere cestinati dalle risorse umane. Per evitarlo, è sufficiente:

  • Evitare l’overload: non annoiare chi legge il curriculum è importante, essere prolissi quindi non serve, anzi risulta controproducente. Ogni giorno ai selezionatori, soprattutto delle grandi aziende, arrivano decine se non centinaia di curriculum da leggere e scremare, quelli troppo lunghi annoiano il selezionatore e spesso finiscono nel cestino prima di essere letti per intero.

Sembra un consiglio scontato, ma spesso i curriculum lunghi contengono informazioni poco rilevanti: sono da evitare riferimenti a lavori minori, di poco conto soprattutto se svolti all’inizio della carriera. È necessario ridurre e accorciare, mettendo in evidenza le esperienze più recenti e professionalizzanti, riassumendo con poche parole, ma efficaci le proprie capacità.

  • Non inviare curriculum standard a tutte le aziende. Non personalizzare un curriculum in base al tipo di azienda contattata diminuisce drasticamente le possibilità di essere chiamati per un colloquio. Il buon curriculum deve essere tailor made, deve cioè, avere dei riferimenti specifici alle competenze richieste per la posizione aperta.

È necessario dimostrare di non avere inviato lo stesso curriculum a più aziende; deve essere scritto in modo ragionato, evidenziando i punti che rendono il candidato la persona ideale per ricoprire il profilo richiesto dall’azienda.

  • Evitare banali disattenzioni. Spesso accade di essere scartati alla prima selezione per aver commesso una banale disattenzione che denota superficilità e scarso impegno.

È importante curare bene la cronologia delle esperienze precedenti che devono essere inserite in ordine cronologico dalla più recente alla più remota. Altra cosa che denota scarsa cura dei dettagli sono gli errori grammaticali e i refusi: disseminare il curriculum di refusi è il modo migliore per finire dritti nel cestino delle risorse umane.

Buona fortuna!

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