Vita su Marte: quante volte lo abbiamo pensato? Grazie al rover Curiosity, che attualmente sta studiando il pianeta rosso, possiamo anche sperarci. "Una scoperta che entrerà nei libri di storia", aveva affermato un ricercatore NASA, John Grotzinger, circa una settimana fa.
Molecole organiche, non biologiche
L’entusiasmo è stato presto smorzato dalla stessa NASA, che ha definito la scoperta "interessante", ma non "sconvolgente". Anche perché il simpatico robottino non sarebbe capace di individuare molecole biologiche, eppure... Ad alimentare qualche speranza sulla straordinaria scoperta di Curiosity ci ha pensato il direttore del Jet Propulsion Laboratory NASA, Charles Elachi, in occasione di un convegno all’Università La Sapienza di Roma.
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"Forse Curiosity ha trovato su Marte semplici molecole organiche", ma i dati in possesso sono ancora "da verificare". Ne sapremo sicuramente qualcosa di più il 3 dicembre, giorno nel quale saranno discussi i dati in un convegno a San Francisco presso l’American Geophysical Union.
Tuttavia, anche se Curiosity non è così sofisticato da essere in grado di individuare tracce di vita attuali su Marte, e di riconoscere così le molecole biologiche, potrebbe benissimo aver scoperto molecole organiche, ovvero quelle stesse molecole che in passato sono state trovate su meteoriti, comete o nubi cosmiche, considerate i precursori della vita e che potrebbero perciò testimoniare la presenza di vita passata sul pianeta rosso. Sarà dunque fondamentale capire se tali molecole sono il frutto di un possibile impatto con un meteorite o rilevino qualcosa di più "interessante" da approfondire.
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