Crisi: tutta colpa dei mercati finanziari?

Nadia Fusar Poli

20 Ottobre 2011 - 12:10

Crisi: tutta colpa dei mercati finanziari?

CRISI, MERCATI - Alla radice della crisi, i mercati finanziari? Sì, forse, addirittura probabile. La prova è presto trovata: la finanza incontrollata è pericolosa non solo per se stessa, ma soprattutto per il mondo e per l’economia reale. La finanza del trading frenetico, delle transazioni sempre più veloci, attraverso algoritmi incomprensibili alla gente comune, attraverso piattaforme di trading "fantasma" e prigioniere delle banche, che utilizza la finanza per finanziare se stessa e per un proprio tornaconto.

L’economia reale è stanca della sua finanza malata, per cui è giunto il momento di prendersene cura. E’ stato l’ambizione annunciata alla riunione del G20, quelli di New York e Londra, ma da allora la proposta è caduta nel dimenticatoio. Nell’euforia della ripresa, è stato commesso il grande errore di dimenticare di finire il lavoro. Tuttavia, il rischio "sistemico" non è scomparso. Tutti le Cassandre che avevano predetto il riproporsi, forse anche più grave, della crisi del 2008, sembrano aver avutoo ragione. La crisi del debito sovrano europeo ne è la dimostrazione. Di fronte alla follia che ha colpito il mercato dei CDS, l’assicurazione contro il rischio di default di uno Stato, era necessario che un giorno qualcuno dicesse stop. Anche la City di Londra ha dovuto pensarci.

Per ripristinare la fiducia, non si può deludere e ingannare. Se la finanza va male, forse, è perché la politica non sta facendo il suo lavoro. Il principali responsabile della crisi dei subprimes non è stato il grande e maligno mercato che ha beneficiato delle scappatoie nella normativa sui mutui per la vendita di prodotti tossici in tutto il mondo. No, il colpevole è il regolatore americano che ha lasciato fiorire questi eccessi, lasciando intere aree della finanza incustodite. Il governo USA ha incoraggiato le famiglie più povere ad abbracciare rendere il sogno del "tutti i proprietari", senza impedire ad intermediari disonesti di vendere crediti che tutti sapevano non potevano rimborsare. La responsabilità del regolatore è enorme in questo settore, l’unica cosa che funziona, e serve, è la fermezza.

Imporre regole di trasparenza, per cui qualsiasi mercato non organizzato non possa sfuggire alla sorveglianza e sanzioni per gli abusi di mercato: questo è lo scopo del pacchetto legislativo presentato da Michel Barnier, il commissario al Mercato interno, Giovedi. Un codice stradale, limiti di velocità e punti di penalità, con sanzioni per i conducenti imprudenti o gli alcolisti recidivi: questo è il programma per i futuri super-poliziotti della finanza. Un piano di azione il cui scopo è ristabilire l’ordine nelle finanze europee, rendendo pubbliche due direttive principali che vanno a completare l’arsenale contro gli eccessi della finanza. La prova che questo potrà funzionare sarà facile da dimostrare. Basterà guardare il numero di lobbisti che si precipiteranno a Bruxelles o a Strasburgo per cercare di convincere i deputati ad edulcorare le nuove regole.

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