Crisi: saremo tutti degli "indignati"?

Nadia Fusar Poli

18 Ottobre 2011 - 14:25

Crisi: saremo tutti degli

CRISI. Un mese fa è iniziata "l’occupazione di Wall Street" da parte di centinaia di manifestanti, riuntiti sotto il logo 99%, che si riferisce alla quasi totalità della popolazione vittima economica del restante 1%, che amministra le banche di investimento e impone le direttive finanziarie ai governi, accusato di aver fatto precipitare il mondo in una grave crisi economica e, ormai, anche finanziaria. Sabato scorso, erano in migliaia di marciare in tutto il mondo in occasione della giornata degli "indignati". Contro che cosa? Ecco, è proprio qui che le cose si complicano. Anche Stephane Hessel, l’indignato fondatore del movimento, sembra evre oggi le idee confuse, e si è recentemente indignato contro ... gli indignati di Barcellona, ​​di cui ha condannato la violenza.
In centinaia sono ancora accampati a Londra, New York e Francoforte, città simbolo della finanza globale, decisi a continuare la loro protesta, che sembra trovare comprensione e, in qualche caso, approvazione tra i leader europei.

La confusione sta aumentando in questi giorni con le dichiarazioni di sostegno, per lo meno inaspettate, al movimento, a cominciare da Jean-Claude Trichet. Anche se ha manifestato il proprio disappunto nei confronti degli atti di violenza, sottolinenado che non vi era alcuna necessità di "demolire le banche," afferma di aderire ad una parte del messaggio edgli indignati, che ha interpretato come un invito a una maggiore regolamentazione finanziaria. Il suo successore, Mario Draghi, alias Super Mario, non fa eccezione, "i giovani hanno ragione a essere indignati. Noi, gli adulti, siamo incolleriti a causa di questa crisi. Quindi, pensate i giovani di 20-30 anni ... " Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha epsresso la propria "comprensione" per coloro che dimostrano in piazza contro la crisi.

Il movimento ha sllevato reazioni a Pechino e Mosca. Il primo ministro russo Vladimir Putin, il cui paese non è stato direttamente interessato dalle manifestazioni, ha osservato che i governi occidentali si dimostrano "incapaci" di rispettare gli obblighi sociali.Ed ancora, un portavoce della diplomazia cinese ha commentato che gli indignati anti-Wall Street "sollevano questioni che meritano" una riflessione.

Altri sovversivi hanno contribuito a ingrossare le fila di quello che potrebbe diventare un pericoloso gruppo scissionista: José Manuel Barroso, Herman Van Rompuy, Angela Merkel, Bernanke, George Soros (sospettato di essere il finanziatore del movimento) Vladimir Putin ... tutti si dichiarono ormai indignati con licenza. I presidenti dell’Unione europea e della Commissione europea, Herman Van Rompuy e José Manuel Barroso, si sono dichiarati simpattizzanti del movimento, ritenendo necessario un contributo maggiore del settore finanziario per compensare gli sforzi dei contribuenti.
Faranno, senza dubbio, comunella con la frazione degli "indignati ricchi", gli stessi che questa estate si erano indignati perchè non era abbastanza tassati. L’adesione dell’1% al movimento del 99%? Cinismo o spaventosa ammissione di impotenza?

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